“Preoccupa la situazione in Ucraina, come quella in tante altre parti del mondo. A Firenze la politica dovrebbe saper alimentare una cultura contraria alla guerra”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
2.200 miliardi. È la spesa militare dei vari Stati. Sale a 17mila miliardi di dollari nel calcolare i danni materiali e umani provocati dai conflitti, insieme alla mancata crescita per i contesti bellici.
Sono numeri dell’Institute for Economics & Peace Measuring, riportati su Avvenire di oggi da Francesco Gesualdi. L’Italia appare come un paese che ha un ruolo preciso soprattutto sulla produzione ed esportazione di armi.
Centrale è ovviamente l’invasione della Russia in Ucraina, ma molti altri Paesi vengono quotidianamente dimenticati, come il Mali e il Myanmar. Altri vedono le morti diminuire, ma la situazione interna comunque fortemente critica: è il caso dell’Afghanistan.
Sullo stesso quotidiano Romano Prodi – non un rivoluzionario di estrema sinistra – ricorda l’errore di chi ha contestato chiunque politicamente ha sempre parlato di pace.
Con la ripresa delle attività consiliari, in Palazzo Vecchio torneremo a chiedere prese di posizioni favorevoli alla diplomazia, sapendo che ci sono morti da fermare e vite da salvare, soprattutto delle persone che hanno solo la colpa di vivere in parti del mondo segnati dalla guerra. Sappiamo che tante iniziative sono già in programma sul territorio, da parte di movimenti, associazioni e cittadinanza attiva. Dobbiamo dare loro supporto, sostegno e strumenti.