Palagi e Bundu: “Ataf deve ripristinare al 100% il servizio, con tutto il personale disponibile. Servono più corse, la Regione Toscana non ha tagliato il finanziamento al Tpl. Lunedì saremo al fianco delle organizzazioni sindacali”
Questo l’intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Quale sarà il futuro del trasporto pubblico locale? Il Comune di Firenze, o meglio la sua Giunta, non lo sa. Rimanda tutto al livello regionale. Il contenzioso “toscano” tra Mobit e Autolinee Toscana ha una matrice chiara: quel processo di privatizzazione del servizio, avviato da Renzi a Firenze, che porta a incertezze per le classi lavoratrici e, di conseguenza, per l’utenza. In questo primo anno di consiliatura, recuperando le battaglie della sinistra di opposizione, abbiamo continuamente sollecitato l’Amministrazione in merito alla sicurezza del personale dipendente, alla qualità delle corse, al futuro dei depositi e al sempre rimandato passaggio di gestore, a seguito della quantomeno problematica gara regionale.
Purtroppo dovremo insistere e anche per questo saremo al fianco di Adl Cobas, Cobas Lavoro Privato e SGB, lunedì, dalle ore 10 alle ore 13, di fronte alla Sede Ataf di viale dei Mille, per la giornata di mobilitazione nazionale indetta da queste organizzazioni per dare voce alla classe lavoratrice del settore.
Il trasporto pubblico locale rimane un servizio essenziale e strategico, anche per tutelare l’unico pianeta che abbiamo. I sentimenti di paura legati a Covid-19 e il distanziamento fisico dovuto alla pandemia portano tante persone a immaginare un ritorno ai mezzi privati. Non tutti però possono permetterseli e soprattutto è l’ambiente a rendere questo rischio inaccettabile. Inversione di tendenza rispetto ai processi di privatizzazione, riduzione degli orari di lavoro a parità di salario, per modulare un servizio comunque adeguato alle esigenze della cittadinanza (che non deve essere dimenticata perché mancano i flussi turistici) e nessuna ipotesi di riduzione degli stipendi.
Rispetto agli scorsi anni siamo intorno a 50/60 corse in meno ancora, per quanto riguarda Ataf, nonostante sui mezzi la capienza sia stata necessariamente ridotta (quindi servono più corse, non meno). Visto che ci sono autisti e autiste ancora in cassa integrazione, è necessario ripristinare completamente il servizio, al massimo del personale disponibile. La Regione Toscana non ha tagliato i fondi, quindi non c’è davvero ragione per tenere la situazione com’è oggi.
Stiamo parlando di una parte di quegli eroi e quelle eroine che ricevevano applausi nella cosiddetta ‘fase 1’. Meritano il nostro sostegno, più che qualche complimento”.