“Era un atto del 2021, che nasceva a seguito delle risposte ad alcune interrogazioni. Ringraziamo i Presidenti delle Commissioni 3 e 6 per aver emendato e reso comune il testo”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Firenze non è una città accessibile per troppe persone: persone anziane, con disabilità o con difficoltà motorie, vivono quotidianamente situazioni di bisogno.
Su questo tema tutti i gruppi consiliari hanno dimostrato una sensibilità forte, durante i 4 anni di consiliatura. Non ci ha stupito la proposta dei Presidenti di Commissione 3 e 6 di rendere comune la nostra proposta di mozione, emendata e finalmente approvata questa mattina.
Abbiamo esplicitato la necessità di adeguare e realizzare gli attraversamenti pedonali con:
- rampe di pendenza per raccordare il piano carrabile con il marciapiede;
- segnalazione degli attraversamenti pedonali con sistemi di segnalazione tattile tipo LOGES di Linee di Orientamento Guida e Sicurezza (LOGES), o comunque artifici diversi sulla pavimentazione, destinati ad essere percepiti dalle persone non vedenti e ipovedenti, ma utili in una progettazione coordinata a dare evidenza alle funzioni assegnate a specifiche porzioni di spazio urbano, anche in funzione educativa;
- elementi che facilitino l’individuazione visiva degli stessi, anche mediante segnaletica stradale e illuminazione specifiche, sia per l’utente pedonale, sia per il conducente di veicoli;
- aiuole salvagente e apparecchi semaforici con tempi di via libera adeguati per attraversamenti lunghi da parte di persone in difficoltà deambulatorie o sensoriali;
- tipologie di impianti semaforici che favoriscano la mobilità pedonale per persone con disabilità e/o fragilità (ambito in cui è attiva anche la partecipata del Comune di Firenze Silfi).
Sappiamo che almeno abbiamo un censimento di una parte delle barriere architettoniche presenti sul territorio urbano.
Speriamo in un anno decisivo per un’azione in positivo, in modo che la condizione di bisogno di tante persone non sia oggetto di polemica elettorale. Stiamo parlando di bisogni essenziali e della necessità di non discriminare.