I CPR non sono luoghi sicuri e aumentano l’insicurezza. Occorre sviluppare un sistema di accoglienza che non crei logiche di sfruttamento e di appalti al ribasso: dare totale trasparenza agli aspetti dei costi e dei servizi. Individuare gli investimenti necessari per compensare le eventuali risorse insufficienti statali, anche confrontandosi con la Regione Toscana per eventuali progetti sperimentali.
Rafforzare la presenza di sportelli e uffici rivolti a tutta la cittadinanza, con attenzione a chi ha barriere linguistiche o digitali di accesso ai servizi, assumendo e investendo (senza delegare funzioni dello Stato).
Ricostituire il Consiglio delle straniere e degli stranieri, dotandolo di precise e utili prerogative istituzionali, inclusa la possibilità di avanzare proposte al Consiglio comunale e ai Consigli di Quartiere.
Prendersi cura della tradizione e della storia di Firenze come città operatrice di pace, rinnovando gli impegni presi dalle Amministrazioni precedenti, facendo nascere un forum permanente cittadino per la pace, coinvolgendo le tante realtà del territorio impegnate su questo tema.
Rendere Firenze capitale della solidarietà internazionale, dando concretezza a progetti di cooperazione con le municipalità, a partire da quella di Kobane e rilanciando quella con Betlemme, oltre al patto di amicizia con il Popolo Saharawi e l’amicizia con la città di El Aayun.