“Dubitiamo della concretezza e dell’efficacia di queste azioni. Ci sembrano utili solo per un richiamo mediatico in chiave elettorale, magari per evitare un effetto Campi”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Abbiamo sempre cercato di fare politica in modo efficace, trasparente e chiaro.
Ad aprile 2022 il Sindaco scriveva. «L’ostacolo è oggi rappresentato dal codice statale del turismo e da normative regionali». Il senso era: Palazzo Vecchio non può fare nulla, quindi si ragiona sul livello nazionale.
Però ora governa Fratelli d’Italia e c’è da colpire a sinistra, dopo la vittoria di Campi Bisenzio e il successo dei quesiti referendari Salviamo Firenze (che sono trasversali tra i comitati e la cittadinanza, ma abbiamo sostenuto dal primo momento).
Perché in questi anni non si è fatto nulla? A noi anche tecnicamente è sempre stato detto che ogni azione comunale sarebbe risultata inefficace. E abbiamo sempre risposto che ci interessava l’azione politica e di insistere a capire quali soluzioni si potevano trovare.
Leggeremo la variante urbanistica, ma appare chiaro come manchi ogni possibilità di un valore retroattivo. Quindi dire “basta affitti brevi in area UNESCO da ora in poi” rischia di essere un fuoco d’artificio, che sposterà il piano della vicenda sugli eventuali ricorsi. Oltretutto ci interessa capire il parere tecnico della Direzione Urbanistica. E di quello di altri Sindaci e Sindache: anche quando ci fu da organizzare la legge di iniziativa popolare Palazzo Vecchio scelse una strada in solitaria, finendo in un nulla di fatto. Qui ci sembra che interessi di più avere spazio sulla stampa che altro.
Ci impegneremo per capire cosa è cambiato in questi anni, non certo per sfuggire dal merito della questione politica, ma per non consentire a nessuno di prendere in giro la cittadinanza senza affrontare davvero i problemi.
E soprattutto ci impegneremo per portare avanti azioni più efficaci, che non rinunci a rivolgersi anche alla situazione esistente (dato il livello di saturazione in area UNESCO).