Al Maggio Musicale chi lavora sarebbe “a prova di Covid-19”? Assurde le dichiarazioni del Sovrintendente
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Il Maggio batte tutti e ricomincia. Neanche la Scala osa tanto. Ma il nostro Sovrintendente garantisce: siamo a prova di Covid-19. Neanche una pandemia spinge figure istituzionali con ruoli di responsabilità a rendersi conto dell’importanza delle parole.
Il rischio ci sarà, eccome, soprattutto per quei lavoratori e quelle lavoratrici a cui si chiederà di non rispettare alcun distanziamento e di non indossare le mascherine. Prevedendo un obbligo di costante monitoraggio e continui test sierologici obbligatori. Il tutto per proseguire nella pericolosa linea della “grandiosità”, che poco ha a che vedere con la realtà…
La preoccupazione è molta, perché a poco più di una settimana dalla ripresa degli spettacoli abbiamo letto affermazioni pericolose. Non che sia una novità. Da oltre un anno il Maggio rappresenta un campo minato per il Sindaco e la Giunta.
Numerose volte l’Assessore alla Cultura è stato costretto a venire in Consiglio comunale per rendere conto degli errori di Nardella, che invece mai in aula ha voluto rispondere delle sue azioni.
Depositiamo in queste ore un’interrogazione urgente, perché non è accettabile vedere i cantanti solisti e i membri del coro, trattati come “carne da cannone” della prima guerra mondiale, mentre il pubblico distanziato verrà rassicurato del rispetto di misteriosi protocolli a prova di Covid-19…
L’interrogazione in deposito cliccando qui.