“Il tema è stato sollevato durante il consiglio comunale della scorsa settimana ed è alla base della proclamazione dello stato di agitazione. Il Comune davvero vuole girarsi dall’altra parte?”
Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Una persona sottoposta a un giudizio medico che aggrava il quadro sanitario in relazione al suo luogo di lavoro merita di essere penalizzata? Ci sembra una domanda semplice, a cui si dovrebbe rispondere solo con un no. Invece ALIA ritiene corretto richiedere a chi lavora di prendere ferie o un permesso non retribuito, in attesa di capire come avverrà un eventuale ricollocamento di mansione. Anzi, la partecipata ci ha fatto sapere che questo avverrebbe nell’interesse del personale dipendente. Il Comune di Firenze (che ha oltre il 58% di questa azienda) ci ha fatto presente tutto questo, rispetto a un question time depositato lo scorso lunedì, tirando nel mezzo la liceità di quanto sarebbe permesso dal contratto collettivo nazionale del lavoro Utilitalia.
Il punto però per noi è politico. Non a caso l’organizzazione sindacale Cobas di ALIA ha proclamato lo stato di agitazione, evidenziando come il punto specifico sia conseguente a un aumento contrattuale dell’orario di lavoro, all’inadeguatezza dei livelli occupazionali, all’invecchiamento dell’età media di chi lavora e alla pesantezza del lavoro richiesto per un servizio essenziale, proseguito in ogni fase della pandemia. All’orizzonte, se l’azienda non accetterà il confronto, c’è anche uno sciopero.
Come Sinistra Progetto Comune non possiamo far mancare il nostro sostegno a questa mobilitazione, garantendo di essere pronti a coinvolgere direttamente la Giunta, che fino a oggi ha scelto di non voler entrare nel merito dei diritti di chi lavora, ancora una volta”.