Laddove le politiche dell’amministrazione uscente sono pervase da retoriche di greenwashing e non tengono conto delle ricadute ambientali delle scelte di edificazione e pianificazione urbana, è invece necessario integrare una prospettiva ecologista in tutti gli ambiti relativi al governo e allo sviluppo di Firenze, con l’obiettivo di trasformarla in una città a impatto climatico zero.
- Invertire la tendenza alla cementificazione del suolo attraverso politiche di de-impermeabilizzazione e rinaturalizzazione del suolo, senza ricorrere a misure di compensazione e introducendo un indicatore di“ripristino di suolo pro capite”.
- Rendere la permeabilità del suolo un requisito imprescindibile per la ridefinizione di area verde nelle NTA del Regolamento Urbanistico.
- Creare un comitato di esperti all’interno del Consiglio comunale incaricato di indirizzare e supervisionare le strategie di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, con potere di vincolo sulle operazioni di nuovo sviluppo urbanistico.
- Facilitare la creazione di comunità energetiche attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche e favorire l’elettrificazione e l’adozione di fonti rinnovabili, seguendo un approccio di democrazia energetica che tenga conto dell’inclusione delle fasce di reddito meno elevate.
- Promuovere una diversa strategia di collegamento della città attraverso il potenziamento della rete ferroviaria e il ridimensionamento dello scalo aeroportuale, la cui espansione è incompatibile con le caratteristiche morfologiche ed ecologiche di un’area soggetta a forte rischio idrogeologico.
- Promuovere un sistema di mobilità sostenibile che disincentivi l’utilizzo dell’auto, anche attraverso l’espansione di aree interdette al traffico secondo il modello dei super-isolati sperimentato a Barcellona a Graz.
- Espandere la rete del verde attraverso il recupero e lo sviluppo di corridoi ecologici integrati nei parchi cittadini.
- Investire nell’educazione al risparmio energetico e al riuso