“Dopo gli attacchi delle destre e la messa in liquidazione dell’Associazione che gestiva lo spazio, come si intende garantire il futuro della tradizione di una delle Società di Mutuo Soccorso più importanti della storia di Firenze?”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Lorenzo Palandri, Francesco Gengaroli – Sinistra Progetto Comune Quartiere 2
Fuori dal clamore degli ultimi mesi, studiando tutti gli atti che siamo riusciti ad avere, abbiamo ricostruito le vicende legate agli ultimi decenni della S.M.S. Andrea del Sarto.
Creata alla fine dell’800, nel solco della tradizione delle classi lavoratrici della città, fondata sul mutualismo e la solidarietà, sopravvissuta alle difficoltà della prima guerra mondiale, sequestrata dal fascismo, rischia ora di sparire dal panorama fiorentino.
Nel 1944 quanto risultava di proprietà del partito di Mussolini è passato nelle mani dello Stato e dagli anni ’70 è iniziato un rapporto sbagliato da parte delle istituzioni, nei confronti di un’area della città che meritava tutt’altra attenzione.
L’Associazione Circolo S.M.S. è stata messa in liquidazione e dalla stampa si è appreso che ci sarebbe una nuova APS pronta a subentrare, senza però uno specifico coinvolgimento di chi nel recente passato si è sempre preoccupato di avere cura della tradizione antifascista e solidaristica “dell’Andrea del Sarto”. Eppure il Consiglio comunale di Firenze ha votato per ben due volte indicazioni chiare e precise. Senza particolari polemiche da parte di quella destra che con la fiamma tricolore nel simbolo si permette di parlare di illegalità. L’illegalità è stata quella portata avanti dal fascismo, che ha sequestrato alla base associativa dell’SMS un edificio costruito e acquistato grazie a sottoscrizioni volontarie, oltre che con l’impegno di figure fondamentali per la storia del nostro paese.
Per lunedì abbiamo depositato un question time che chiede conto della situazione, anche in merito ai lavori che l’Assessore ha detto essere necessari, per capire se saranno a carico del Comune (proprietario di edificio e terreno) o se si vuole affidarli a chi arriverà. Vogliamo anche capire se c’è intenzione di favorire un percorso partecipativo che coinvolga la migliore tradizione fiorentina. Magari partendo da un aspetto simbolico, ma fondamentale: smettere di chiamare l’Andrea del Sarto ex Casa del Fascio, nella documentazione ufficilale. Nasce prima e viene repressa dal movimento delle camicie nere. L’anno prossimo si ricorderà il centenario della Marcia su Roma. Possiamo dare un segnale chiaro alla vigilia del 2022.
Foto: GoogleMap