“Il testo dell’intervento in aula, per salutare una donna che rende la Città fortunata”
Dmitrij Palagi – Consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune
Prima si vede il fulmine e poi si sente il tuono.
Con Anna Nocentini era diverso. Prima si sentiva Morricone fischiettato e poi si vedeva lei salire le scale della sede del Partito, o sbucare da una porta. Negli spazi aperti era la sua chioma sopra una bicicletta ad anticipare il suo arrivo, a cui seguiva il fumo della Nazionale senza filtro spezzata, per fumarne metà.
Chiunque abbia incrociato Anna ha almeno un ricordo e una testimonianza da raccontare. La Città ha un grazie collettivo da rivolgerle, stringendosi a chi ha avuto la fortuna di condividere molta strada comune, ritrovandosi oggi ad affrontare un dolore fortissimo e una paura enorme davanti a quello che sembra un vuoto troppo grande.
Firenze ricorda oggi la lavoratrice dell’Università e sindacalista dell’FLC CGIL, la cattolica delle comunità di base e dei preti operai, la fondatrice e presidente dell’Associazione per la Difesa dei Diritti delle Persone Non Autosufficienti, la militante e dirigente locale (come avrebbe sottolineato lei) di Rifondazione Comunista, la Consigliera comunale dura nei confronti della maggioranza e delle destre (ma costantemente corretta e leale), la donna sempre attenta alle condizioni delle donne in una società patriarcale e maschilista. La persona sempre disponibile verso chiunque avesse bisogno, per capire come trovare soluzioni.
Da poco in pensione aveva accettato di collaborare con un quotidiano on-line. In un articolo del 2013 scriveva: «non è chiudendosi all’interno del sistema sanitario e di protezione sociale che si può ricostruire equilibrio fra bisogno e risorse ma solo intervenendo sulla effettiva riduzione del bisogno, affrontando quindi il tema delle cause che generano il bisogno e il suo progressivo aumento: le diseguaglianze economiche».
Appreso della morte, martedì scorso, non era possibile nascondere il dolore. Da questa notizia è però nato il gesto del Consigliere Francesco Grazzini, di ritrovare il bel testo che Anna Nocentini aveva scritto in ricordo di suo padre. Non aveva mancato di far polemica anche in quell’occasione: se il centrodestra si lamenta della troppa attenzione delle gerarchie ecclesiastiche fiorentine data al centrosinistra, che dovrebbe dire chi come lei era comunista e cattolica?
Federico Da Rin mi ha segnalato un testo che ho voluto riprendere alle Piagge giovedì, dicendo che non stavamo celebrando i funerali del comunismo e del sindacato. All’ultima seduta del suo mandato le furono regalati dei fiori rossi. Sul Giornale della Toscana fu scritto che “si celebravano i funerali del comunismo”. Con Anna avevamo una paura comune, che non ci fossero più le comuniste e i comunisti in questo Consiglio comunale.
C’è chi pensa che la politica sia un fatto individuale: per chi crede, in Dio o nell’umanità, o in entrambe, la politica è sì una questione individuale, ma nel senso di assumere su di sé tutto ciò che riusciamo a reggere e anche qualcosa di più.
Quando con Antonella Bundu abbiamo raggiunto Palazzo Vecchio per la proclamazione nel 2019 c’era Anna ad accompagnarci, insieme a Roberto Rota. A fine giugno di questo anno, per il nuovo mandato, non poteva più esserci, ma c’è chi della Struttura Autonoma si ricordava della sua presenza la volta precedente e ha avuto la generosità di raccontarmelo.
Sapevamo che in questa consiliatura sarebbe arrivato questo momento. Questo non lo rende più semplice. Anna Nocentini ci ha regalato molto anche nelle fasi finali e più dure della sua malattia. Chi altro ci ha invitato a spostare le telecamere, dopo l’installazione del nuovo sistema, perché non si vedeva bene? Quante e quanti ci mandano commenti, talvolta caustici, su cosa stiamo dicendo, seguendoci in diretta? Lei lo ha fatto e per quanto mi riguarda lo sta ancora facendo, dando forza.
Un ringraziamento va alla sua famiglia. Hanno compensato le mancanze del nostro sistema sociosanitario e sanitario, insieme alla straordinaria professionalità delle classi lavoratrici, facendole concludere l’esistenza in questo mondo a casa sua. È una questione politica. Anche il senso di colpa di chi prova il dolore di non averle dedicato abbastanza tempo è una questione politica, per quanto sia difficile da ammettere.
A loro va un grazie anche per permetterci di condividere il ricordo e affrontare insieme dolori diversi, ma vicini.
Nei momenti di stanchezza, pensiamo ad Anna Nocentini.
Firenze ha avuto una straordinaria donna e consigliera da poter ricordare.
Per questo siamo una Città fortunata.