“Apprendiamo di come a Torino e Milano si sarebbero registrate difficoltà a replicare la campagna di affissioni contestata nella nostra città”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Mentre si insedia il nuovo esecutivo di Israele, segnatamente di destra, ci arrivano notizie preoccupanti dalle città di Torino e Milano, dove non sarebbe possibile effettuare campagne di affissione analoghe a quella che tante polemiche ha suscitato a Firenze, riprendendo la denuncia di Amnesty sull’apartheid portato avanti dal governo di Tel Aviv.
Ricordiamo come alcune voci pubblicamente avessero chiesto di non dare agibilità al nostro gruppo consiliare, pretendendo una violazione dei regolamenti democratici della nostra città. Questo solo per alcune parole di apprezzamento che avevamo espresso, rispetto a un impegno di pace e solidarietà tra i popoli.
Durante il periodo natalizio con facilità il pensiero può correre alla situazione di Betlemme e degli altri territori in cui il diritto internazionale viene sistematicamente violato. Per il clima che si respira anche in Italia, corre l’obbligo di esplicitare come ogni elemento di antisemitisismo e di razzismo ci provochi nausea e disgusto.
Ciò non toglie la necessità di chiedersi perché una legittima campagna non possa svolgersi, anche se non pretendiamo che goda di consenso unanime.
In questo senso ci sentiamo di esprimere un giudizio positivo sulla dialettica che si è registrata nella nostra città, impegnandoci per il 2023 a rafforzare ponti di dialogo tra posizioni diverse, che necessariamente devono partire però dalla possibilità di esprimersi.
Confidiamo che le situazioni registrate a Torino e Milano possano trovare presto una soluzione, evitando di dar vita a un pericoloso precedente di censura, rispetto alla denuncia di una nota e stimata realtà quale è Amnesty International.