L’atto approvato con esito della votazione cliccando qui.
Questo l’intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Siamo un po’ sorpresi e un po’ perplessi, ma vogliamo essere fiduciosi, confidando che l’Amministrazione possa trarne le debite conseguenze. Il Consiglio comunale ha infatti approvato oggi il nostro ordine del giorno “Una città che valorizzi gli scalpellini e la pietra”. E di ciò non possiamo che essere contenti, perché le realizzazione e il mantenimento di manti stradali in pietra sono una parte della storia urbana fiorentina. Ma è anche da ricordare che l’atto muove da una critica alla gestione che l’Amministrazione fa della società in house “Servizi alla Strada”, recentemente alla ribalta nelle pagine di cronaca nera.
Ma anche prescindendo, com’è giusto, da questi fatti circoscritti, rimangono i dubbi che abbiamo avanzato sulla gestione di SaS nel suo complesso. Ed è anche in questo senso che abbiamo chiesto che SaS si occupi in concreto di manutenzione delle strade, che sarebbe la ragione per cui SaS è nata. Così come vorremmo che i depositi delle pietre rimosse fossero gestiti con maggiore professionalità e cura, perché le pietre sono oggi rimosse per lavori stradali un po’ come capita, al buon cuore dell’impresa privata autorizzata allo scavo, che dovrebbe consegnarle integre al deposito comunale. Ecco allora che abbiamo proposto, anche per conservare un sapere professionale tradizionale ed utile, di fare tornare lo “scalpellino” tra le professionalità dell’azienda comunale. Ma lo abbiamo anche chiesto nella speranza di poter avere anzitutto aree pedonali caratteristiche e ben mantenute, dove i ripristini siano fatti bene e velocemente, perché gli operai che curano le pietre siano del Comune. Delle aree dove il loro sapere possa fare così circolare in tranquillità anche i diversamente abili, che invece, nello stato attuale di alcuni selciati, non possono certo circolare tranquilli.
Vedremo allora se questo voto sarà preso seriamente o se rimarrà, come troppo spesso, lettera morta”.