“Preoccupazione per il futuro dell’appalto, dove c’è stata anche l’esclusione della prima vincitrice dell’assegnazione: il Comune deve dare garanzie su risorse e difesa dei livelli occupazionali”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Un appalto che interessa circa 150 lavoratrici e lavoratori, per un’utenza di 900 persone anziane, fragili o diversamente abili: riguarda l’assistenza domiciliare in favore di persone a carico ai servizi sociali.
In campo c’è un cambio di soggetto gestore che deve avvenire in tempi molto stretti. Troppo stretti.
Ci sono numerose criticità e iniziano a circolare voci di esuberi: la clausola sociale garantisce la continuità lavorativa, ma non i livelli occupazionali.
Le organizzazioni sindacali stanno esplicitando tutte le loro perplessità, tanto da convocare un presidio per lunedì 21 febbraio, alle 15.00 in piazza della Signoria (angolo via dei Gondi), perché è a rischio il salario di molte persone. È il risultato di politiche sbagliate, in cui sono mancate garanzie e investimenti necessari.
Nelle prime fasi della pandemia questo comparto ha acquisito una visibilità e centralità velocemente dimenticata nel dibattito pubblico: questa rimozione non fa bene, anche perché si accompagna all’assenza di investimenti, nonostante l’età media della nostra città sia significativamente più altra tra quelle nazionali.
Troppo sta passando nel mondo del volontariato e del terzo settore, preziosi per le nostre comunità ma in nessun modo da ritenere sostitutivi del servizio pubblico, già purtroppo appaltato.
Per questo porteremo il tema in aula lunedì, chiedendo conto delle ragioni dei mancati rafforzamenti di questo servizio e quali impegni si vogliano portare avanti per garantire i posti di lavoro di chi per anni ha permesso al nostro ente di garantire assistenza a centinaia di persone in condizione di bisogno.
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