Palagi e Bundu: “Il problema non è la nazionalità della proprietà dell’azienda, ma chi persegue la logica del profitto senza considerare i diritti e la dignità di chi lavora”
Questo l’intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Ieri il Consiglio comunale ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici di Cavalli, azienda che ha deciso di spostare la sua produzione da Firenze, mettendo in difficoltà centinaia di persone, tra chi lavora e le loro famiglie. Il nostro gruppo consiliare ribadisce ogni giorno la sua scelta di campo, al fianco della classe lavoratrice, ma ieri non ha potuto votare a favore dell’altto condiviso dagli altri gruppi consiliari. Questo perché il testo non ha accolto alcune richieste di integrazione che avevamo fatto e la situazione straordinaria del Consiglio non ha permesso di poterlo discutere adeguatamente in commissione o comunque prima che arrivasse in votazione in Palazzo Vecchio. Siamo contro ogni logica di delocalizzazione, che avviene sempre per risparmiare sul costo del lavoro, a danno dei diritti delle persone e dell’ambiente, e siamo ovviamente favorevoli a contestare la decisione di Cavalli. Le due cose però non sono automatiche in questo caso. La scelta aziendale prescinde dalla nazionalità della proprietà; infatti si chiede a chi lavora di spostarsi a Milano, con un’inaccettabile ricatto che però è interno a un modo sbagliato di fare impresa. La logica del profitto sulle spalle di chi lavora è quella che non ci sembra essere messa in discussione neanche durante questa pandemia. Avremmo voluto evidenziare questo, insistendo sul ruolo delle organizzazioni sindacali, come strumento di lotta e di unità della classe lavoratrice e chiedendo alle istituzioni di ribadire con forza la necessità di un diverso modello di sviluppo. Non è stato possibile e di conseguenza ci siamo astenuti. Abbiamo però condiviso l’opportunità e la necessità di far esprimere il Consiglio comunale la solidarietà e la vicinanza a quei lavoratori e a quelle lavoratrici colpite dalle decisioni di Cavalli, approvata senza voti contrari”.
“Ieri il Consiglio comunale ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici di Cavalli, azienda che ha deciso di spostare la sua produzione da Firenze, mettendo in difficoltà centinaia di persone, tra chi lavora e le loro famiglie. Il nostro gruppo consiliare ribadisce ogni giorno la sua scelta di campo, al fianco della classe lavoratrice, ma ieri non ha potuto votare a favore dell’altto condiviso dagli altri gruppi consiliari. Questo perché il testo non ha accolto alcune richieste di integrazione che avevamo fatto e la situazione straordinaria del Consiglio non ha permesso di poterlo discutere adeguatamente in commissione o comunque prima che arrivasse in votazione in Palazzo Vecchio. Siamo contro ogni logica di delocalizzazione, che avviene sempre per risparmiare sul costo del lavoro, a danno dei diritti delle persone e dell’ambiente, e siamo ovviamente favorevoli a contestare la decisione di Cavalli. Le due cose però non sono automatiche in questo caso. La scelta aziendale prescinde dalla nazionalità della proprietà; infatti si chiede a chi lavora di spostarsi a Milano, con un’inaccettabile ricatto che però è interno a un modo sbagliato di fare impresa. La logica del profitto sulle spalle di chi lavora è quella che non ci sembra essere messa in discussione neanche durante questa pandemia. Avremmo voluto evidenziare questo, insistendo sul ruolo delle organizzazioni sindacali, come strumento di lotta e di unità della classe lavoratrice e chiedendo alle istituzioni di ribadire con forza la necessità di un diverso modello di sviluppo. Non è stato possibile e di conseguenza ci siamo astenuti. Abbiamo però condiviso l’opportunità e la necessità di far esprimere il Consiglio comunale la solidarietà e la vicinanza a quei lavoratori e a quelle lavoratrici colpite dalle decisioni di Cavalli, approvata senza voti contrari”.