“Fuori e dentro le istituzioni sosterremo la contrarietà a un rafforzamento dell’alleanza militare sul nostro territorio”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Nel corso di questa consiliatura avevamo già chiesto conto a Palazzo Vecchio di quali fossero le intenzioni relative al comparto militare per il territorio, con particolare riferimento alla dimensione della NATO.
Ci è sempre stato detto che il Comune non ha competenze. Adesso però il silenzio non è davvero più sopportabile. Perché alla Caserma di Rovezzano si annuncia il comando di Divisione Sud delle forze di terra dell’alleanza atlantica.
Tante realtà impegnate sul fronte della pace hanno già espresso la loro contrarietà, così come ha fatto la Rete Democratica Fiorentina.
Vogliamo garantire il nostro totale impegno, come gruppo consiliare istituzionale e come coalizione politica, al fianco di questa mobilitazione contro le logiche di guerra.
Il momento particolare che stiamo vivendo nel nostro continente dovrebbe convincerci a rinnovare la tradizione della città di pace di cui ci si va vanto continuamente.
Ci confronteremo con tutte le soggettività sociali già attive, per capire come agire al meglio dentro il Consiglio comunale.
Abbiamo sostenuto l’adesione alla manifestazione di domani, ma non basta dare le colpe alle destre
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Abbiamo contribuito alla possibilità di votare lunedì un atto del Partito Democratico di adesione alla manifestazione per la sanità pubblica prevista domani a Roma.
Lo abbiamo fatto con un po’ di difficoltà politica, perché pensiamo sia sbagliato fuorviare il dibattito accusando solo questo Governo. Riteniamo le destre un naturale avversario, sul diritto alla salute universale e gratuito. A loro piacciono le privatizzazioni, le esternalizzazioni e una dinamica opposta a quella che ha guidato le lotte dei decenni passati.
Ma lo smantellamento del Sistema Sanitario Nazionale viene da lontano. E vede pesanti responsabilità anche da parte della Regione Toscana, governata dallo stesso centrosinistra che oggi si lamenta del pareggio di bilancio, o del blocco delle assunzioni, dimenticandosi come si è comportato quando governava.
Comunque ora è tempo di mantenere unite le mobilitazioni e creare convergenze sociali. Per questo ci aspettiamo risposte diverse dal passato sui prossimi atti di indirizzi che proporremo a Palazzo Vecchio. Per noi si deve partire dal riconoscimento dei Comuni come enti fondamentali per i presidi sanitari e socio-sanitari.
Le persone devono essere tutelate nella loro dignità, riconosciute nei loro bisogni e rispettate anche nel momento in cui si trovano in una condizione di malattia.
C’è davvero moltissimo da fare. Le soluzioni saranno possibili solo di fronte a una forte pressione dalla società, con azioni organizzate capaci di creare alleanze tra personale dipendente e utenza.
Grazie a tutte e tutti per la bellissima giornata regalata a Firenze. Una pluralità di antifascismi ha dialogato e riempito le strade, in un unico corteo partito da due piazze.
Grazie a Carlo (Galletti) per le foto.
Un saluto a chi ha detto che c‘era da avere paura di questa manifestazione.
Mai avere paura dell’antifascismo, è come aver paura della vita. Può capitare, ma poi ti ritrovi con altre persone e passa.
(Scusate se non ho salutato a modo tantə, ma era una giornata particolare, particolarmente bella).
A occhio la stampa mi pare che parli di Schlein e Conte alla manifestazione di ieri. Ma quella è la politica che interessa alla minoranza delle persone. Ed era pure prevedibile.
C’erano persone ieri a cui non interessano i collocamenti tattici. Ieri c’erano storie e culture diverse in piazza, posizioni diverse.
Cancellarle sarebbe la cosa più tossica e stupida che potrebbe fare la politica, magari solo per tentare di portare a casa un po’ di consenso (presunto) in più.
Le manifestazioni e le ondate mediatiche passano. Restano i territori e chi li vive.
Abbiamo avuto il privilegio di essere una parte di Firenze nella giornata di ieri, perché ci avete permesso di sedere in Palazzo Vecchio a farlo e perché le nostre comunità da decenni attraversano i tanti momenti di lotta.
Via social, per messaggio, mi arrivano alcune foto. Per capire quando le due piazze si sarebbero dovute unire avevamo i telefoni e tutte le nuove (quanto nuove ormai?) tecnologie.
Ma quel lampione mi è sembrato la cosa più sensata da utilizzare. Quando mi è arrivata questa foto mi son messo a ridere, perché secondo me ero pure un po’ ridicolo lì sopra, manco ci fosse da scrutare l’orizzonte in un film di pirati. E mi son messo a ridere pure ieri, quando un compagno si è affacciato da sotto proprio per fare una foto, ridendo a sua volta.
Ancora grazie, a chi in questi giorni ha fatto riunioni, telefonate, incontri, ancora telefonate, assemblee, ancora telefonate, studi ossessivi delle vie del centro, ancora telefonate. A chi mi ha prestato il primo sigaro, a chi è andato a comprarmi la scatola di sigari, a chi è venuto fisicamente a fare da “messo”, a chi si è trascinato la mia bici per il corteo.
A chi ha fatto tanti chilometri per esserci.
Quella di ieri non era una manifestazione “nostra”, era “anche nostra”.
Le manifestazioni passano, il territorio e le persone che lo vivono restano, con le loro speranze e i loro bisogni. Per entrambe le cose servono cura, attenzione e costanza. In fondo per la nostra parte è questo far politica, lottare per un mondo migliore, che suona parecchio retorico ma ormai stamani è iniziata così la domenica…
(Comunque no, non si vedevano isole da là sopra, ma solo la marea di manifestanti! )
“Appena due giorni fa il sindaco Nardella aveva dichiarato alla stampa l’adozione di alcune misure per far fronte alla grave crisi energetica. Tra queste, parole sue: “concentrare tutto il lavoro agile dei dipendenti il venerdì, non in modo coercitivo ma facendo scegliere ai dipendenti, in modo da chiudere quanti più uffici possibile e risparmiare luce e energia”. “La realtà è ben diversa” dichiarano i consiglieri De Blasi, Masi, Bundu e Palagi. “Ieri il personale dell’ente ha ricevuto una mail nella quale l’Amministrazione dichiara che il venerdì come giorno di lavoro agile è immodificabile e se il dipendente non è d’accordo, il contratto di lavoro agile non può essere stipulato e cesserà alla naturale scadenza. Il che significa, in parole povere, prendere o lasciare. Chi già aveva due giorni di lavoro agile, spiegano i consiglieri, vedrà spostato uno dei due il venerdì. Ma chi ne aveva solo uno, e sono tanti nell’Amministrazione, che non era il venerdì dovrà obbligatoriamente spostarlo a questo giorno”.
“Così facendo però viene meno il fondamento del lavoro agile come misura di conciliazione tra vita personale e vita lavorativa. Ci sono tante persone che avevano scelto un altro giorno proprio per esigenze familiari di accudimento dei figli piccoli o dei genitori anziani” proseguono.
“Inoltre questo creerà una ulteriore disparità tra quei dipendenti che lavorano due giorni da casa e quelli che ne fanno solo uno, per lo più adesso obbligato il venerdì. Ricordiamo, nonostante svolgano funzioni smartizzabili, tanti dipendenti hanno assegnato dal proprio direttore solo un giorno di lavoro agile”.
“Ma non basta” sottolineano i consiglieri. “Nella mail inviata al personale c’è anche scritto che coloro che non accetteranno l’accordo di lavoro agile con obbligo del venerdì, resteranno in attesa di ulteriori comunicazioni”. “Cosa significa questo? Che il dipendente deve scegliere oggi senza sapere quali siano le alternative. Sì, perché non sono ancora state rese note quali saranno le sedi di lavoro che verranno chiuse né quelle di coworking che l’Amministrazione metterà a disposizione né tantomeno sappiamo le modalità con cui il personale potrà accedervi”. “Si potrebbero quindi verificare casi di persone che si ritroveranno il venerdì a doversi recare in sedi molto lontane dalla propria residenza e in orario non scelto, perché il lavoro agile si può svolgere nell’arco di tutta la giornata”.
“Alla faccia del risparmio energetico e della conciliazione” denunciano De Blasi, Masi, Bundu e Palagi. “Ricordiamo all’Amministrazione che la premessa fondamentale per stipulare un accordo fra le parti è che entrambe sappiano cosa vanno a firmare. Ecco, qui viene meno il fondamento dell’accordo e questo non è né giusto né tollerabile”.
“Chiediamo al Comune di rispondere prontamente a tutti i dubbi e le criticità che abbiamo sollevato, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e lavoratrici dell’ente” concludono i consiglieri.
“Sulle piattaforme digitali si pubblicizzano lezioni all’interno dei luoghi di educazione e istruzione, da parte di una società sportiva che insegue le pratiche dell’esercito”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Il 10 ottobre inizia alle scuole Sassetti-Peruzzi e Vittorino da Feltre il corso di Ginnastica Dinamica Militare, da parte di un’associazione riconosciuta sì dal CONI, ma evidentemente vicina all’Esercito Italiano.
In tempi di guerre, aumento delle spese militari, esportazione delle armi, si arriva a favorire che nei luoghi pubblici dedicati all’istruzione, sia possibile praticare una disciplina dell’universo bellico.
La cosa era già successa a Pisa, governata dalle destre, ma adesso avviene a Firenze, dove il Partito Democratico rivendica la tradizione di La Pira. Non lo immaginiamo a fare gli eserciti con le magliette verdi e scimmiottando gli allenamenti delle reclute.
Che senso di appartenenza può nascere sotto il principio della disciplina militare? Sicuramente non quei valori di sport e formazione che dovrebbero appartenere alle palestre delle scuole.
Non abbiamo trovato atti formali da parte del Comune, ma vogliamo capire come sia possibile quanto sta avvenendo. Lunedì presenteremo una domanda di attualità e laddove la Giunta confermasse di ritenere legittimo portare gli esercizi bellici nelle scuole, chiederemo al Consiglio di esprimersi in modo nettamente contrario.
Appunti trascritti grazie all’impegno del gruppo consiliare del Quartiere 1 di Sinistra Progetto Comune
Durante la seduta aperta del Consiglio del Quartiere 1 del 27 settembre 2022, sono emersi i seguenti temi:
La contrarietà all’ipotesi di un parcheggio interrato in piazza del Cestello. La contestazione di un modello basato sull’attrazione di traffico e sulla centralità dell’uso dell’auto privato. Tale progetto potrebbe inoltre favorire la speculazione, se i prezzi anche per la residenza diventano escludenti, soprattutto in tempi di crisi economica. Ci sono poi i dubbi legati all’impatto che avrebbe sul territorio e quelli inerenti alla sicurezza idrica.
Quale è la destinazione prevista per l’ex deposito dei minibus Aleardi, già pensato con finalità di sosta?
L’Assessore ha esplicitato l’assenza di un progetto, ritenendo prematuro il dibattito, ma ribadendo l’intenzione di verificare la possibilità di realizzarne uno che non preveda l’abbattimento degli alberi di piazza del Cestello.
Dalla cittadinanza rivendicata la necessità di avere più rastrelliere lungo le nuove ciclabili e rivendicata la necessità di una diversa cultura della mobilità da promuovere.
Evidenziate le criticità e le mancanze del trasporto pubblico, che rendono proibitivi alcuni spostamenti con questo tipo di servizio.
L’Assessore ha annunciato una quinta linea di minibus (forse per l’estate 2023), ma richiamando le difficoltà del servizio dovute all’assenza di 80 autiste/i.
Tra gli interventi la segnalazione dei problemi di sosta nella zona di Santa Croce.
Tra gli interventi ricordato il problema del suolo pubblico sottratto dall’occupazione straordinaria (e non) dello stesso da parte delle attività di somministrazione. In alcuni casi gli atteggiamenti degli esercizi commerciali entrano in aperto conflitto con la residenza, mancando un equilibrio tra i diversi bisogni e il riconoscimento di dover lavorare per ottenerlo.
Per piazza Tasso sollevato il problema di aver modificato gli stalli di sosta davanti a un punto vendita di una catena di grande distribuzione, togliendo numerosi posti. Impegno dell’Amministrazione ad approfondire, data la verifica immediata della situazione subito dopo la seduta.
Nessuna risposta convincente sui motivi per cui alcuni stalli per auto nella zona sono stati trasformati in posti riservati ai motorini, nonostante non ci fossero problemi relativi agli spazi.
Un intervento a riaperto la questione della chiusura di via Gusciana di notte. Necessità di approfondire e insistere, vista la disponibilità della Giunta di capire meglio.
Contestato il modello di città nella visione del governo locale: richiamata la categoria di “mangificio” e di come tutto appaia piegato al turismo.
Interventi sull’investimento per far arrivare gli studentati privati a Firenze, mentre a tante persone anche del territorio è difficile riuscire a iscriversi all’Università pubblica per i costi (delle tasse, degli affitti, …) e per la parzialità delle risposte date dalla Regione Toscana con i contributi previsti.
Contestato lo sgombero immediato voluto per l’occupazione LGBTQI+ di via Pisana.