“A Firenze c’è una lunga storia di partecipazione da parte delle categorie economiche e della cittadinanza. La politica non deve limitarsi ad ascoltare”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Crediamo sia stato importante il gesto del Sindaco di accogliere e ascoltare la categoria dei ristoratori, oggi arrivata a Palazzo Vecchio per una riconsegna simbolica delle chiavi dei loro locali.
Il nostro gruppo consiliare appartiene a una cultura politica convinta della centralità della classe lavoratrice e di chi lavora. Sappiamo perfettamente come negli ultimi decenni si sia configurato un sistema in cui alcuni confini sono sfumati. Le famose “piccole imprese” e “partite IVA” occupano le discussioni non da oggi.
Quando affermiamo la necessità di una società che non mette al centro il profitto, non intendiamo che le persone dovrebbero smettere di guadagnare il denaro necessario alla sopravvivenza propria e del personale dipendente.
Semmai, abbiamo sempre denunciato come nell’ultimo periodo le ricchezze si siano troppo polarizzate: chi aveva molto ha avuto di più, chi aveva meno si è trovato sempre più impoverito.
Il tema dei ristoratori e della possibilità di suolo gratuito può essere una soluzione praticabile. Non occorrerà però tenere conto solo delle informazioni sanitarie relative al virus.
La Firenze dalle prossime settimane ai prossimi anni, dovrà trovare una sintesi tra esigenze diverse, in questo caso non dimenticandosi della popolazione residente. Se si vuol far tornare a far vivere il nostro Comune, senza vederlo messo a rendita per un modello di turismo insostenibile già prima del Covid-19, dovremo definire nuove regole condivise.
Il metodo qualifica le risposte. Crediamo si debbano mettere a confronto le varie parti, favorire una discussione pubblica e poi prendere delle decisioni, all’interno del Consiglio comunale, che poi la Giunta declinerà in scelte di governo.
Non ci sembra una proposta rivoluzionaria. Le singole categorie hanno il dovere di evidenziare le loro difficoltà, la politica quello di trovare una sintesi. Il tutto tenendo conto della necessità di governare anche la possibilità di riconversioni inevitabili, se non si vuole negare l’insostenibilità di far finta che questi mesi siano trascorsi ordinariamente.
La Giunta promuova l’ascolto anche delle altre parti in causa, per evitare che l’unico modo per essere ascoltati sia la protesta.
Siamo convinti che Firenze potrà ripartire meglio e prima se saremo capaci di costruirla insieme”.