“I ringraziamenti del Sindaco devono accompagnarsi a un ruolo diverso del capoluogo per il resto della provincia, evitando allarmismi ma senza sottovalutare l’enormità della crisi ambientale e climatica”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Enrico Carpini – Territori Beni Comuni
Francesco Torrigiani – Firenze Città Aperta
Il Sindaco ringrazia la diga di Barberino di Mugello, definendola struttura strategica. Ma vorremmo anche che tutti i livelli istituzioni fossero in grado di garantire maggiore manutenzione sulle sponde, evitando un processo di cementificazione dell’area (in nome della “sostenibilità economica”).
Se la città “capoluogo” trae beneficio dalle zone limitrofe, dovrebbe avere la capacità di ricambiare con attenzione per tutto ciò che riguarda la dimensione extraurbana. Invece spesso la “grande Firenze” appare un allargamento di Palazzo Vecchio, come fa intuire anche lo sbagliato meccanismo che vede a guidare la Città Metropolitana il Sindaco di Firenze, in automatico.
Del messaggio mandato alla cittadinanza ci preoccupano alcuni aspetti. Invece di tenere le dita incrociate su quanto durerà la siccità, rimandando a data da destinarsi la pratica delle ordinanze, perché non mettere in discussione un modello insostenibile, a partire dai nostri territori?
Regione Toscana e numerosi enti locali hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica in maniera simbolica. Togliere il simbolico e riconoscere l’urgenza della devastazione legata al nostro pianeta non è più rimandabile. Senza allarmismi, ma sapendo anticipare il peggio, con comune consapevolezza, ancora da sviluppare a ogni livello. Ma soprattutto mettendo le persone in condizione di poter vivere in modo sostenibile, senza che sia un “lusso”.
Il problema non deve essere quanto sia popolare o meno intraprendere alcune misure, magari in nome dell’emergenza. Si tratta di individuare quanto può essere considerato come spreco, a partire da tutta una serie di servizi pensati per chi ci raggiunge per turismo, a cui si offrono soluzioni per “sollievo” immediato, senza sempre considerare il costo ambientale, o senza controllare che i locali con l’aria condizionata abbiano le porte di ingresso chiuse.