“A differenza di tanti Comuni dell’area metropolitana, che hanno già approvato le delibere, Palazzo Vecchio non ha iniziato neanche la discussione”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
È vero, un decreto del Governo, del 13 dicembre 2022, sposta il termine per la deliberazione del bilancio di previsione 2023/2025 al 31 marzo 2023, rispetto al 31 dicembre dell’anno appena concluso.
Altri enti locali dell’area metropolitana hanno però scelto di non entrare in esercizio provvisorio, mentre a noi in Palazzo Vecchio non è stata fornita neanche la documentazione per la discussione nelle commissioni.
Questo si traduce in limitazioni e difficoltà di lavoro per tutte le Direzioni, oltre a incrinare la narrazione di chi racconta di quanto sia virtuoso il funzionamento politico della Giunta.
Per quanto tempo si pensa di poter andare avanti così? C’è l’intenzione di usare tutti i mesi disponibili? Ci sono problemi? Quali?
Si insiste a chiedere l’aumento della tassa di soggiorno perché vogliamo continuare a dipendere sempre di più dal turismo, come città vetrina, mentre si registrano difficoltà a far quadrare i conti? Si sta cercando di capire come evitare ulteriori aumenti tributari, magari alla voce TARI?
Si sta discutendo della possibilità di praticare la cosiddetta tregua fiscale, lo stralcio di sanzioni che richiederebbe regolamenti specifici, su cui da giorni abbiamo depositato un’interrogazione?