“Question time lunedì, per capire che fine si vuole far fare al Sigillo della Pace e che garanzie si immaginano per dare continuità al Festival Internazionale di Cinema e Donne”
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Il Festival Internazionale di Cinema e Donne è tra le realtà con più storia nel panorama culturale europeo: nasce nel 1979 a Firenze, grazie al Laboratorio Immagine Donna, che nel 1998 istituisce insieme all’Amministrazione Comunale di Palazzo Vecchio il premio “Sigillo della Pace”.
Nel 2008 la Giunta delibera l’approvazione di uno schema di convenzione che riconosce il rapporto stretto tra la nostra città e questa esperienza.
Per questo troviamo volgare e sbagliata la risposta del Sindaco Dario Nardella a Margarethe von Trotta, in cui si parla di punteggi necessari ad accedere ai finanziamenti. Ovviamente le regole vanno rispettate, specialmente se si parla di utilizzo di risorse pubbliche in tempi di emergenza sanitaria.
Però alla politica occorre la capacità di trovare soluzioni, non ci si può nascondere dietro alla “tecnica”. Avremmo voluto leggere parole diverse da parte di chi governa Firenze, partendo dal riconoscimento di quanto le donne siano penalizzate anche nel mondo della cultura, meno pagate, meno presenti quando si tratta di passare dalle scuole alla professione lavorativa, meno riconosciute rispetto alle opere che realizzano.
A proposito di “programmazione culturale a lungo termine”, di cui scrive il Sindaco: che impegno ha avuto la politica locale per dare continuità a un’importante esperienza del territorio? La convenzione del 2008 è ancora valida o si pensa di no? In una fase di emergenza sanitaria occorre uno sforzo aggiuntivo di supporto a chi vive per diffondere l’arte e i diritti umani, contro la discriminazione.
Perché a noi pare che per una ruota panoramica e una pista da ghiaccio ci sia una grande capacità a far valere la volontà politica nelle azioni di governo, mentre nel caso dell’Auditorium Flog e del Festival Internazionale di Cinema e Donne si usino parole di circostanza, provando al massimo ad evitare situazioni di imbarazzo.
Per questo porremo le prime domande che sono nate dalla lettura degli atti reperiti fino a oggi, nella seduta consiliare di lunedì.