Dal consiglio comunale del 16/9/2024
Vetrofanie (per i parcheggi), multiutility, scuola, cittadinanza e pace. Con la maggioranza che per la prima volta si spacca e la conferma che in politica fanno comodo nervi saldi
Vetrofanie (per i parcheggi), multiutility, scuola, cittadinanza e pace. Con la maggioranza che per la prima volta si spacca e la conferma che in politica fanno comodo nervi saldi
“Anche secondo il quadro normativo i Consigli comunali andrebbero coinvolti, su scelte e nomine”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
All’Assemblea di ALIA andrà la Sindaca, o l’Assessore alle Partecipate in caso di sua assenza.
Non abbiamo avuto il privilegio di sapere con quale posizione rispetto a quotazione in borsa e futuro dei vertici aziendali.
Tutto deve restare un mistero.
Si sono ripetuti una serie di dogmi oggi in aula: occorre aggregare per garantire i servizi, ci è stato detto, come se la prossimità e la costruzione di risposte basate sulla prossimità non fossero nemmeno ipotizzabili.
Ci è stato fatto capire che non potremo neppure ascoltare cosa verrà detto il 23 settembre mattina.
Il comma 8 dell’articolo 50 del TUEL ci sembra chiaro: «sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio il sindaco e il presidente della provincia provvedono alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del comune e della provincia presso enti, aziende ed istituzioni».
Quali indirizzi stanno dietro a quanto è stato discusso tra la Sindaca di Firenze e di Prato sabato? Che ruolo si prevede per i consigli comunali degli Enti soci di ALIA?
Si conferma l’assenza di rispetto per le istituzioni, per quanto riguarda la nostra coalizione e il nostro gruppo.
“Contraddittorio rivendicare le scelte politiche e strategiche, senza svelarle. Attendiamo le prossime ore”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Aggiornare la Rete Civica e i siti delle testate on-line minuto per minuto. Questa è la soluzione per capire quale decisione sarà presa sulle vetrofanie. Confidiamo che ci sia un minimo di proroga, gusto per capire questo strumento come si lega alle linee programmatiche che a breve la Sindaca vorrà venire a proporre.
Non è il Consiglio comunale il luogo in cui dare informazioni e rendere conto delle scelte. Curiosa visione della democrazia.
Non ci sono state fornite neanche le valutazioni sui costi, quanto costa prorogare e quanto influisce sul bilancio non farlo. Si conferma che c’è un legame con lo scudo verde, ma in modo indefinito.
Insomma, 40.000 persone che devono aspettare, come se si fosse davanti a una profezia.
Ma immaginiamo che se il question time lo avesse fatto un gruppo di maggioranza avrebbe avuto risposta. Illazione, o forse una speranza, che almeno loro abbiano la giusta considerazione dalla Giunta. Ma visto il rispetto mostrato per le istituzioni, possiamo solo rallegrarci che almeno è previsto un ruolo importante per la stampa, a cui va sempre la nostra solidarietà, per le condizioni in cui si lavora nel comparto.
“In aula chiederemo con un ordine del giorno che tutta la Città sostenga l’iniziativa, e si impegni a supporto delle persone italiane senza cittadinanza”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Bianca Galmarini – Possibile Firenze
Lorenzo Palandri – Rifondazione Comunista Firenze
Con un ordine del giorno chiederemo al Consiglio comunale di sostenere formalmente il Referendum Cittadinanza, che è stato presentato stamani in Palazzo Vecchio da Benedicta Djumpah (Consigliera di Italiani Senza Cittadinanza), Anabely Canari (Presidente IPartecipate, referente CoNNGI), Ikram El Idrissi Sbai (rappresentante ICSE, referente CoNNGI).
Chiederemo di impegnarsi nella promozione del Referendum e delle istanze di italiani e italiane senza cittadinanza, senza limitarsi alla cittadinanza onoraria da riconoscere almeno secondo i criteri dello ius soli.
Ma chiederemo soprattutto di sviluppare strumenti di supporto per chi non ha cittadinanza e si ritrova a far fronte a un impianto discriminatorio, a cominciare dal piano degli adempimenti. Una misura dovuta, che prende atto della fotografia della nostra società: a Firenze 59.244 persone hanno nazionalità straniera, il 16,1% del totale. Di queste, 24.562 ha un’età compresa tra gli 0 e i 35 anni, e rimane residente a Firenze per almeno 4 anni (circa il 50%) o per più di 10 (circa il 20%). Sono i dati di giugno del Bollettino di statistica di Firenze. E dato che oggi è il primo giorno di scuola, parliamo di popolazione studentesca: nel Comune di Firenze il 17% di studenti e studentesse è senza cittadinanza (un dato alto anche per altri Comuni dell’area della Città Metropolitana, il 18,3% a Empoli, il 28,1% a Campi Bisenzio, il 15,6% a Sesto Fiorentino). 9.611 persone che vivono e studiano a Firenze, che si sentono e sono fiorentine, ma non godono della cittadinanza italiana.
Oltre alle tante realtà associative promotrici, e ai partiti Possibile e Rifondazione Comunista, oggi in conferenza stampa, la campagna è supportata da +Europa, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani. Ma occorre che sia rilanciata e sottoscritta dal maggior numero di realtà possibili. Qui tutte le informazioni: https://referendumcittadinanza.it.
Di seguito riportiamo integralmente la nota dell’associazione Italiani senza cittadinanza.
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L’associazione Italiani senza cittadinanza, in collaborazione con +Europa e altre organizzazioni e partiti, ha lanciato un importante Referendum di iniziativa popolare volto a riformare la legge sulla cittadinanza.
L’obiettivo è ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale, necessari per i cittadini extra-UE per poter presentare domanda di cittadinanza italiana. La raccolta firme, avviata qualche giorno fa, mira a raggiungere la soglia di 500.000 firme entro la fine di settembre. Il risultato di questa iniziativa potrebbe portare una svolta decisiva nella vita di milioni di persone che vivono e contribuiscono al Paese da anni.
La legislazione italiana sulla cittadinanza, attualmente tra le più rigide in Europa, richiede una permanenza ininterrotta di almeno 10 anni per i cittadini non appartenenti all’Unione Europea. Il referendum si propone di dimezzare questo periodo, adeguando l’Italia agli standard già adottati in gran parte dell’Europa. Paesi come la Germania hanno già intrapreso questo percorso, con l’approvazione, all’inizio del 2024, di una legge che prevede proprio 5 anni di residenza per ottenere la cittadinanza. Il contributo dei cittadini stranieri alla crescita del Paese, secondo i promotori del referendum, merita un riconoscimento attraverso diritti e opportunità che rafforzino l’integrazione.
Un cambiamento per 2,5 milioni di persone
Il mancato riconoscimento della cittadinanza italiana a milioni di persone extra-UE contribuisce a perpetuare una narrazione di esclusione che alimenta spesso i discorsi d’odio, marginalizzando chi, pur vivendo, lavorando e contribuendo al Paese, non viene riconosciuto come parte integrante della società.
Secondo le stime, la riforma potrebbe interessare circa 2,5 milioni di persone residenti legalmente in Italia, includendo coloro che, pur vivendo e lavorando nel Paese da molti anni, sono ancora esclusi dai diritti fondamentali riservati ai cittadini italiani. Tra questi, la possibilità di partecipare a concorsi pubblici, di votare, di rappresentare l’Italia in competizioni sportive senza restrizioni, e di accedere con facilità a percorsi di studio e formazione all’estero. La riforma avrebbe inoltre un impatto diretto sui figli e le figlie minorenni di coloro che acquisiscono la cittadinanza, garantendo loro un futuro di pari opportunità.
I promotori sottolineano che la modifica non regalerà la cittadinanza, ma manterrà invariati requisiti come la conoscenza della lingua italiana, adeguate risorse economiche, e il rispetto delle leggi fiscali e di sicurezza del Paese.
Il termine ultimo per raggiungere le 500.000 firme necessarie è il 30 settembre. È possibile firmare online gratuitamente con spid o carta di identità elettronica, cliccando sul pulsante in basso!
“È importante evitare assuefazione e indifferenza”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Stamani eravamo al fianco di Firenze per la Palestina in piazza Santo Spirito, per un presidio nato spontaneamente dall’esigenza di contrastare indifferenza e assuefazione, o peggio rassegnazione.
La Palestina è di recente diventata ufficialmente membro dell’ONU, ottenendo un seggio come Stato membro.
Ancora una volta ci è stato chiesto conto del silenzio della Sindaca, che ricordiamo dovrebbe porsi il problema di non ignorare pezzi di Città, soprattutto a elezioni passate.
La pace si costruisce con costante pressione politica per pretendere il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani.
Grazie a chi continua a mobilitarsi, giorno dopo giorno, confermando la vocazione del nostro territorio
“In attesa di ricevere la risposta all’interrogazione urgente è uscita un provvedimento dirigenziale che corrisponde alle segnalazioni”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Data la «presenza periodica di artropodi infestanti (blatte, formiche, pulci, zecche, vespe) nei locali dell’Archivio di Deposito, nonché la possibile presenza di roditori nei locali dell’Archivio di Deposito» e un sopralluogo del 6 settembre, in cui «è stato riscontrato un maggior consumo di esche ratticide ed una proliferazione di agenti infestanti quali blatte ed altri antropodi legato alla specificità del periodo estivo», «si ritiene necessario un intervento aggiuntivo che si differenzia dagli interventi ordinari».
Le segnalazioni che avevamo ricevuto e rilanciato trovano quindi conferma. C’è un rischio per personale, utenza e materiale conservato.
Lo ribadisce anche l’Amministrazione «l’Archivio Storico e l’Archivio di Deposito hanno ricevuto e conservano un patrimonio documentale unico che testimonia l’attività svolta dall’amministrazione municipale e dai suoi uffici fin dalla sua nascita nel 1781 e che tale patrimonio deve essere adeguatamente tutelato e conservato».
Stiamo parlando sempre dell’immobile in via Valdinievole 69, per cui paghiamo un canone di locazione che ci risulta essere di 14.510,09 euro mensili. È urgente trovare una soluzione adeguata in spazi di proprietà e chiarire come si intende gestire la situazione. Confidiamo che l’interrogazione urgente trovi rapida risposta politica.