Dal consiglio comunale
del 14/10/2024
Sindaca in aula. Anche per questo forse oggi non portiamo buone notizie, se non forse parziali sull’aeroporto. Ecco come è andata.
Sindaca in aula. Anche per questo forse oggi non portiamo buone notizie, se non forse parziali sull’aeroporto. Ecco come è andata.
“Traccia seguita per l’intervento in aula in cui si è confermata l’opposizione rispetto alle linee programmatiche presentate”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Grazie Sindaca, per aver condiviso le linee programmatiche.
Visto che ha scelto di tenere per sé le deleghe alle relazioni internazionali e alla cooperazione speravamo di sentirle pronunciare parole chiare sul massacro del popolo palestinese, dato anche il comportamento dell’Esercito di Israele, che arriva a sparare sulle missioni internazionali. Firenze per la Palestina le ha scritto una lettera aperta, attende ancora risposta.
Avremmo avuto piacere di sentirla ricordare l’importante tre giorni presso l’ex GKN e la manifestazione a Seano. Lo facciamo quindi noi adesso.
Per arrivare a quanto ha voluto condividere con noi, abbiamo l’obbligo di stare in sette minuti e non poter parlare di tutto.
Ringraziamo nuovamente le quasi 10.000 persone che hanno scelto di darci la possibilità di parlare qui oggi. Ribadiamo la decisione di non far parte della sua coalizione. Lei scrive di una Città che deve brillare nel futuro, che ha un’identità e un’anima da difendere. «La bellezza si intreccia al bene», c’è scritto. In pratica non trovano spazio le ombre, i problemi, le ingiustizie. Quelle sono colpa del Governo nazionale. Per noi ci sono invece tante identità, tante comunità, tante anime, tanti bisogni: magari tra loro in contraddizione, da non semplificare e non strumentalizzare. Per fare un esempio: la povertà salariale non è un rischio. È già realtà. Non riconoscerla vuol dire rimuovere vite, persone, storie del territorio.
Firenze rischia di consumarsi nella retorica della sua unicità, disconoscendo la pluralità di specificità.
Di fronte ai problemi, oltre a tirare nel mezzo il Governo Meloni, parlate di complessità e in modo ossessivo annunciate nuove fondazioni. Per qualsiasi cosa viene coinvolto il privato. Persino il “Museo dei bambini” va fatto individuando un soggetto privato. Qui un inciso sul linguaggio di genere: non lo usate neppure qui. Ci sono studenti, ma non studentesse. Ci sono bambini, ma non le bambine. È giusto chiamarla Sindaca, come pretendete dai gruppi delle destre che non lo fanno, quindi occorre avere attenzione a come si scrive un documento fondamentale come quello delle linee programmatiche.
Forse glielo hanno già detto, ma oggi noi qui portiamo una notizia. ALIA, la multiutility, non è più una controllata del nostro Comune. Non abbiamo possibilità di presentare richieste di accessi agli atti. Non solo questo consiglio comunale, ma nessun consiglio comunale dei soci pubblici che compongono questa società. Perché ci avete fatto diventare socio di maggioranza relativa, non più assoluta, quindi avete creato un “capolavoro”: è un’azienda in cui il consiglio di amministrazione decide e quest’aula non ha più un ruolo decisivo nel controllarlo.
Tornando ai privati, lo scrivete in modo chiaro. Il sistema formativo deve adattarsi alle esigenze del mercato. Il ruolo del pubblico è ridotto ad affidarsi a logiche estranee al governo pubblico. Una vittoria culturale della destra che viene da lontano. Dispiace che l’Assessora Saccardi non abbia voluto svolgere il suo mandato elettorale di Consigliera. In campagna elettorale abbiamo spesso evidenziato il problema della delega al terzo settore con funzione sostitutiva. Prendo l’esempio delle RSA. Ci avete risposto a un’interrogazione chiarendo che non facciamo programmazione nella Società della salute, perché tanto la maggioranza delle strutture sono gestite da privati. Ma allora cosa ci stiamo a fare? Chi mette in relazione le risorse ai bisogni? Abbiamo completamente privatizzato il sistema senza dirlo?
Quante Agenzie delle Case avete annunciato negli anni? Firenze non è solo quella che chiamate autentica, è anche quella dell’overtourism, chi lo subisce e chi lo sfrutta a danno del bene comune. È quella di chi lavora a nero e paga a nero l’affitto. Affrontiamo tutto questo, smettiamo di criminalizzare chi lotta per i diritti, dal Movimento di lotta per la casa alle lotte sindacali.
Rimanendo sul lavoro, quante volte ci avete negato la possibilità di coinvolgere la Polizia Municipale rispetto ai controlli nei cantieri e ai contratti? Ci ha molto colpito che un’interrogazione urgente sull’occupazione di viale Belfiore da parte di mezzi legati al cantiere del futuro Social Hub sia servita molto meno degli articoli usciti dopo l’esposto del comitato referendario Salviamo Firenze. Su questo evidenziamo che confermate il mancato impegno di impedire agli studentati di fare turistico-ricettivo, nonostante non abbiate permesso alla cittadinanza di votare sui quesiti su cui si erano raccolte oltre 11.000 firme.
A un certo punto si parla dell’istruzione vocazionale a livello secondario. Venite in un Centro di Formazione Professionale a parlarne. Vedete come reagiscono le nuove generazioni a sentire che lavoriamo per la loro istruzione vocazionale a livello secondario.
Sul carcere non possiamo esprimere soddisfazione. Con la Commissione 4 in sede referente e la figura di Garante della popolazione detenuta c’è la possibilità di dire qualcosa di nuovo. Invece si parla in modo generico di cose già sentite. Si smette di parlare di demolizione e ricostruzione, si torna alla ristrutturazione. Non trova spazio la volontà di capire come tirare fuori le persone da lì, come evitare che Sollicciano sia una discarica sociale, l’unico posto in cui lo Stato non può ignorare chi magari il governo preferirebbe non vedere.
Per i parcheggi: torna l’ossessione per piazza del Cestello. Ribadiamo una posizione chiara. Sono attrattori di traffico. Lì è sbagliato pensarlo. Nel frattempo, è sparita l’ipotesi di realizzarlo in via Campo d’Arrigo? Rimanendo a Campo di Marte, ci colpisce che nessun elemento di chiarezza arrivi dopo gli incontri con la Fiorentina. I 10 milioni al Padovani sono confermati, si rinuncia all’idea dei 5 milioni aggiuntivi? Quanto spendiamo noi e Fiorentina per la manutenzione dei bangi (ordinaria e straordinaria)? Perché tutto questo non c’è nel suo intervento?
Noi ribadiamo alla Città che ci faremo volentieri carico anche di quello che non paga in termini di opportunità elettorale. Perché risolvere un problema vale più di un titolo di governo e anche dall’opposizione abbiamo la certezza di poter ottenere risultati, per quanto parziali, come già hanno dimostrato le prime sedute. Saremo forza di opposizione attenta a tutti gli atti di governo per tutti i cinque anni che ci attendono.
«L’occasione per rilanciare anche nella nostra Città la campagna “Libertà per Abdullah Öcalan”. Una soluzione politica alla questione curda»
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
La resistenza curda era considerata unanimemente eroica in occidente, quando la nostra attenzione era rivolta all’avanzata dell’ISIS e agli attentati collegati.
Con velocità l’abbiamo purtroppo dimenticata, come governi europei. Non in questo Consiglio comunale, anche grazie a UIKI Onlus e al Coordinamento Toscana per il Kurdistan.
Oggi il Presidente del Consiglio e la Conferenza capigruppo hanno accettato di incontrare la deputata Newroz Uysal Aslan, della Grande Assemblea Nazionale di Turchia per il Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia dei Popoli (DEM). Ringraziamo chi c’era, in Sala Firenze Capitale e poi in Sala Macconi per la conferenza stampa, gruppi di maggioranza e di opposizione.
Avrebbe dovuto partecipare Ömer Öcalan, anche lui deputato dello stesso partito, ma non ha potuto lasciare la Turchia.
Abbiamo scelto di svolgere la nostra comunicazione su questo, prima di quella della Sindaca, per condividere con tutto il Consiglio l’importanza del rilancio della campagna “Libertà per Abdullah Öcalan. Una soluzione politica alla questione curda”, lanciata un anno fa a Strasburgo.
Nella nostra Città abbiamo votato più volte la richiesta di libertà per Abdullah Öcalan, arrestato in modo illegittimo 26 anni fa. La violazione dei diritti umani del Governo di Erdogan è denunciata da più realtà internazionali. Da decine di mesi la famiglia e i suoi avvocati non hanno più nessuna notizia.
Newroz Uysal Aslan ha ricordato che persone elette negli enti locali finiscano in carcere, per poi venire sostituite da figure fiduciarie nominate direttamente dal Governo di Erdogan. Un tema su cui abbiamo portato il Consiglio comunale a esprimersi nella precedente consiliatura e su cui insisteremo.
È già depositata una mozione per dare la cittadinanza onoraria a Abdullah Öcalan, azione importante e necessaria che può contribuire a risolvere il conflitto.
Era importante che Firenze potesse accogliere la deputata e la delegazione, essendo il territorio in cui è cresciuto il partigiano di Rifredi Lorenzo Orsetti – Orso Tekoşer, caduto mentre combatteva al fianco della resistenza curda contro l’ISIS. A cui ancora deve essere intitolato un toponimo cittadino, come richiesto dal Consiglio comunale.
“Le risposte di oggi le porteremo all’assemblea del Comitato No Comando NATO né a Firenze né Altrove”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Di sicuro dobbiamo fare una nuova richiesta di accesso agli atti.
Abbiamo scoperto la fonte della risposta all’interrogazione sul Comando NATO. Il Ministero dell’Interno. Non abbiamo capito se in forma scritta o verbale.
In più è confermato che gli spostamenti di mezzi, armi e truppe talvolta coinvolgono il Comune, anche con l’interessamento della Polizia Municipale, come emerso a Pisa grazie al collega Ciccio Auletta di Diritti In Comune – Una Città In Comune – Rifondazione Comunista.
Abbiamo diverse considerazioni da fare, a partire dall’evidente sottovalutazione di chi governa una Città che sarebbe operatrice di pace. Ma le rimandiamo a mercoledì, dopo l’assemblea cittadina convocata dal Comando No NATO né a Firenze né Altrove, al Circolo ARCI Boncinelli, alle 21:00, a cui invitiamo tutte e tutti a partecipare.
Ci dispiace che l’Assessore si sia offeso quando abbiamo detto che Palazzo Vecchio si riduce a essere portavoce dell’esercito. Non c’era niente di personale e se c’è possibile fraintendimento chiediamo scusa. Ma rimane la sostanza di questa dinamica, se dal Ministero e dall’esercito non si forniscono documenti.
“La sentenza evidenzia un problema enorme, che va oltre la quotazione in borsa della multiutility”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
ALIA non risulta essere una controllata del Comune di Firenze. Può negare a chi siede in Consiglio le richieste di accesso agli atti. Lo ha stabilito una sentenza del TAR dell’11 luglio 2024, trasmessaci pochi giorni fa, a seguito di un ricorso che avevamo presentato con il patrocinio dell’avvocato Niccolò Pecchioli.
Palazzo Vecchio è il socio di relativa maggioranza. Nessun altro ente pubblico ha una presenza maggiore. Però non è più maggioranza assoluta, come era prima dell’operazione multiutility. Ora abbiamo il 36,9% delle azioni, prima erano più del 50%. Per il TAR è evidente che non abbiamo «un’influenza dominante concreta, specifica, stabile e permanente, non essendo, in via ordinaria, nella condizione di orientare gli indirizzi produttivi della società».
Il dibattito sulla quotazione in borsa, sul ruolo della Regione Toscana e quello dei Comuni, è quindi del tutto sganciato dalla realtà.
Quando arriverà la HoldCo (cioè quando Valcofert diventerà la società che si occupa di servizi ambientali all’interno della multiutility?) si cambierà di pochissimo: avremo una situazione che conferisce il cosiddetto controllo esclusivo negativo (cioè potremo al massimo mettere il veto su decisioni strategiche dell’impresa?).
Valuteremo come procedere, ma è chiaro che c’è un problema di legge nazionale da modificare o chiarire. Se basta non avere un socio di maggioranza assoluta per sganciare una società pubblica dal controllo dei soci, è chiaro che esiste un enorme questione di democrazia di cui il Parlamento deve farsi carico.
ALIA è una società a capitale pubblico, ma senza controllo pubblico dei Comuni. È una società pubblica con soci pubblici, ma che sfugge all’articolo 43 del TUEL e di fatto può agire come ente privato, dove decide il Consiglio di amministrazione in autonomia. Il TAR non ha chiarito un altro tema. Laddove il Comune di Firenze fosse rimasto socio di maggioranza assoluta, avremmo comunque perso il ricorso per la tutela della privacy o per questioni legate agli strumenti finanziari che già ALIA ha? Sicuramente se la multiutility si quoterà in borsa, l’articolo 43 del TUEL non si potrà applicare. Ma già ora è così e forse sarebbe così comunque, anche dopo la costituzione della Hold.Co..
Ringraziamo chi ci ha permesso di raccogliere i 2.500 euro con cui abbiamo sostenuto le spese, compensate integralmente dal TAR. Purtroppo, non potremo versare i soldi per le famiglie delle vittime sui luoghi di lavoro, come da impegno preso in caso di vittoria. Abbiamo però fatto emergere una questione centrale, che dovrebbe interessare tutti i gruppi politici, soprattutto quelli di governo.
L’operazione multiutility va fermata. ALIA va riportata sotto il controllo pubblico.
“Risposta interlocutoria a una nostra interrogazione, per una zona che non può rimanere dimenticata”
Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune
Francesca Lupo, Sinistra Progetto Comune Quartiere 1
Continuano a esserci problemi su problemi per la zona della Leopolda. La ditta che doveva realizzare il progetto è fallita e la scheda urbanistica precedente era decaduta.
Quando entrerà in vigore il nuovo Piano Operativo, sarà possibile avviare le procedure di esproprio,«reperiti gli idonei stanziamenti».
Nel frattempo la parte abbandonata è oggetto di interventi concordati tra curatore fallimentare, ASL, Direzione Ambiente e Polizia Municipale di Palazzo Vecchio. Insufficienti, ci dicono le segnalazioni relative a una significativa presenza di topi, oltre a diverse altre conseguenze negative (di natura ambientale e sociale).
È necessario sviluppare un’attenzione particolare per questa parte della Città. È in prossimità di quelle interessate dai recenti (e sbagliati) interventi della Prefettura e in teoria si dovevano realizzare case per le forze dell’ordine, a prezzi calmierati.
Per anni abbiamo tentato di sbloccare la situazione. Se l’orizzonte in cui ottenere azioni concrete è la vigenza del Piano Operativo, chiediamo di individuare da ora le risorse necessarie per l’esproprio, così da sbloccare la situazione.