Carcere e Città: mancata visita a Sollicciano è un problema
“Nello scontro politico ci rimette la popolazione detenuta. Occorre evitare scontro tra DAP e Direzione di Sollicciano. Oggi presentazione del libro di Massimo Lensi sulla funzione della pena.”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
È un pessimo segnale la mancata Commissione 4 a Sollicciano oggi.
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non può negare a chi siede in Consiglio comunale la richiesta di recarsi all’interno dell’istituto penitenziario.
A differenza di chi siede in Parlamento e in Consiglio regionale chi siede a Palazzo Vecchio non può andare quando vuole, ma non è plausibile ipotizzare un diniego.
La Direttrice della Casa Circondariale è stata audita da poco. A seguire si sarebbero dovute tenere altre tre sedute della Commissione 4 in sede referente, per procedere a scrivere una relazione sul carcere. La visita di oggi era la meno problematica, perché non prevedeva permessi per popolazione detenuta e personale penitenziario, a differenza delle prossime.
Ci risulta che le procedure burocratiche e le richieste di precisazioni abbiano rallentato la richiesta complessiva, che forse andava separata.
La colpa è del DAP, della Direttrice, del Comune? In realtà non ci sono colpe. Il calvario della popolazione detenuta, di chi ci lavora, di chi opera volontariamente, è anche peggio.
La causa è il mancato rapporto tra carcere e città. O meglio l’esistenza di un rapporto sbagliato. La Sindaca, il Presidente della Regione Toscana e i garanti speriamo vogliano prendere posizione e garantire al Comune di Firenze di poter procedere.
Anche di questo parleremo oggi alle 17:30 alle Murate, per presentare il libro di Masimo Lensi “Delitti & castighi” (thedotcompagny edizioni, 2024), insieme alla vicesindaca Paola Galgani, alla Presidente di Tempo Reale Sara Nocentini e alla giornalista Stefania Valbonesi.
Evitiamo lo scontro di questa estate tra Partito Democratico e Governo nazionale. La strumentalizzazione di temi così importanti fa male a chi li vive.