“Ormai la Giunta dà per scontato di non avere risposte alle nostre domande. Situazione inaccettabile”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune Thomas Maerten – Sinistra Progetto Comune
Quartiere 5 San Donato. Una zona in cui vivono famiglie ostaggio degli errori del Comune di Firenze. Sarebbe un’area privata, quella residenziale, dove però insistono strade e spazi quotidianamente utilizzati da chi fruisce dell’Università degli Studi di Firenze e degli spazi commerciali.
Alcuni giorni fa sì è sviluppato un incendio in uno dei magazzini del centro commerciale a ridosso di edifici abitati, in un compattatore che presumibilmente serve a sopperire all’ insufficienza di cassonetti necessari per ricevere la mole di rifiuti prodotta dal mangificio e dalle attività commerciali. Abbiamo quindi chiesto conto di quali soluzioni verranno proposte alla cittadinanza a valle della estinzione del Consorzio, chiesta dalla residenza.
La Giunta si è trincerata dietro un “sappiamo che le nostre risposte non saranno soddisfacenti”. Il problema di San Donato non è un tra tanti, non è una via privata a uso pubblico come altre. È un’intera area, dove è evidente che il pubblico sia stato incapace di fare il pubblico.
Per questo continueremo a tornare sul tema e chiedere conto degli approfondimenti in corso, anche rispetto alla necessità di rivedere le opere che gestiscono le conseguenze delle attività che insistono sull’area (a partire dal conferimento dei rifiuti).
“La Sindaca aperta all’idea di un parco? Era meglio aspettare ad approvare l’osservazione al Piano Operativo sulle superfici di vendita”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune Thomas Maerten – Sinistra Progetto Comune Quartiere 5
La Sindaca apre alla richiesta della cittadinanza di vedere superata l’idea di un centro commerciale in via Mariti? Bene!
Allora la maggioranza convochi le Commissioni di competenza, a cui sono state assegnati due atti in cui proponiamo di sostenere le richieste del Comitato Ex Panificio Militare e dell’Assemblea 16 Febbraio.
Aggiungiamo che sarebbe stato il caso di evitare di accogliere l’osservazione di Esselunga al Piano Operativo, invece di dare parere favorevole alle richieste della grande distribuzione, per poi rimandare alla fine delle indagini ogni azione da parte del Comune sulla zona segnata dalla strage del 16 febbraio 2024.
Ringraziamo le tante persone che hanno partecipato al corteo del pomeriggio, evidenziando che le istituzioni hanno perso un’occasione a non sostenere i movimenti reali, preferendo una cerimonia separata alle 10:00, quando già erano stati convocati due momenti alle 11:00 e alle 16:00.
”Sabato da tanti Comuni della Regione un nuovo incontro per garantire un presente e un futuro migliori ai nostri territori”
Questa la nota a seguito di un incontro a cui hanno partecipato – tra le altre realtà- Buongiorno Empoli, Una città in Comune Pisa e Sinistra Progetto Comune Firenze.
Sabato 15 febbraio presso la casa del popolo di Ponzano di Empoli si è tenuta la seconda assemblea tra esponenti di liste e coalizioni che in molti comuni di tutta la Toscana stanno quotidianamente lavorando, sia all’interno dei consigli comunali che nelle vertenze terrotoriali, ad un’alternativa chiara e netta alle destre e al Partito Democratico, o governando o come forze di opposizione.
L’assemblea rispetto al primo incontro del 7 settembre ha visto un ulteriore allargamento della partecipazione da parte di altri territori, segno di un crescente interesse, confermato anche dalla unanime volontà di proseguire nel percorso di costruzione di una rete che possa coordinare informazioni, atti nei consigli comunali e lotte comuni sui territori, con l’obiettivo di una maggiore incisività sulle tematiche regionali che hanno ricadute, dirette e indirette, sui comuni e quindi su tutta la cittadinanza.
Emergenza climatica e contrasto alle grandi opere, legate a doppio filo al modello di sviluppo e alla difesa del diritto del lavoro, rilancio della sanità pubblica, diritto alla casa, gestione e ripubblicizzazione dei servizi pubblici (acqua, raccolta e gestione rifiuti, energia) contro la gestione privatistica della Multiutility; il no alla militarizzazione del territorio a partire dalla netta opposizione alla costruzione della base militare all’interno del parco di San Rossore a Pisa e Pontedera e al Comando NATO a Firenze: queste le priorità trattate negli interventi. Questi i pilastri su cui c’è stata una piena convergenza nell’opposizione al modello di Regione portato avanti dal centrosinistra in tutti questi anni.
In modo chiaro è emerso anche quanto lo Stato stia arretrando, lasciando sempre più spazio ai privati e alle regole del massimo profitto: i tagli ai servizi impoveriscono il tessuto sociale, compromettendo la stessa tenuta democratica delle nostre istituzioni.
Da qui il rilancio dell’opposizione ai tagli selvaggi contro i Comuni contenuti nella legge di bilancio approvata dal Governo Meloni e il rilancio di una campagna contro l’economia di guerra.
Partecipazione e trasparenza sono il filo rosso del nostro agire nelle istituzioni e quindi in forma coordinata, rilanciando anche momenti di formazione per portare avanti proposte in tutti i consigli comunali a partire dalla questione della gestione fiscale, e della lotta al partito trasversale della grande rendita e della speculazione finanziaria che sta divorando le nostre città.
Nei prossimi giorni verrà definito il nome di questa Rete che possa richiamare con semplicità una pluralità di realtà dei territori, per un’alternativa credibile nei comuni e un coordinamento delle varie esperienze presenti in Toscana.
“Presidio e conferenza stampa oggi in Palazzo Vecchio, nella settimana della campagna nazionale lanciata da Cambiare il campo”
Queste le dichiarazioni della Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze. «Il Comune di Poppi è stato il primo in Europa a dichiararsi libero da OGM vecchi e nuovi. Anche altri due Enti locali della Calabria hanno seguito l’esempio, mentre la Città di Firenze non ha voluto neppure iniziare ad affrontare la discussione, nonostante l’appello sia arrivato sotto forma di mozione a novembre 2024. Un tempo la contrarietà a queste tecniche era motivo di vanto per alcune associazioni di categoria e determinate catene di grande distribuzione. Oggi riscontriamo un silenzio pesante su OGM e Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). A livello nazionale “Cambiare il campo” (www.cambiareilcampo.org) ha lanciato una settimana di mobilitazione decentrata: sarebbe stato positivo se Palazzo Vecchio avesse quantomeno affrontato il tema. Per questo abbiamo scelto di venire direttamente in piazza della Signoria, il giorno del Consiglio comunale, per chiedere alla Commissione Ambiente di non rimanere in silenzio. Proprio in questi giorni è uscito un appello firmato da 200 associazioni europee contro la deregolamentazione dei nuovi OGM (https://www.cambiareilcampo.org/category/no-ogm/). Una dichiarazione congiunta che potrebbe essere fatta propria anche dai Comuni».
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi (Consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune). «Non si tratta di una campagna estranea al nostro territorio. Dai mercati contadini al tema della filiera corta nelle linee programmatiche della Sindaca c’è una dichiarata attenzione, che corrisponde a una sensibilità diffusa tra la cittadinanza che acquista in modo consapevole, rispettando persone, lavoro e soprattutto la terra, tutelando di conseguenza salute e ambiente. Ci dispiace molto che l’Amministrazione si stia dimostrando così impermeabile e speriamo che il presidio di oggi possa determinare uno sblocco in positivo, almeno per aprire la discussione».
“La Sindaca e la Giunta hanno scelto la strategia dell’opossum della Virginia? Così si manca di rispetto a chi lavora e all’utenza”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Dal 6 novembre 2024 c’è un’interrogazione senza risposta su Qualità & Servizi e l’internalizzazione dei servizi di refezione scolastica. Era una promessa su cui si era spesa negli anni l’allora Assessora Funaro, oggi Sindaca. Il Partito Democratico l’aveva definita «una scelta coraggiosa e non scontata», in un comunicato di marzo 2024 in Rete Civica. A luglio 2021 si poteva invece leggere “via libera per tornare ad una gestione interna della refezione scolastica”. Stiamo parlando di un tassello centrale nella presunta svolta a sinistra del centrosinistra, dopo i mandati Renzi e Nardella.
Abbiamo sempre usato cautela su questo fronte. Per noi l’obiettivo riguarda il processo concreto, non intestarsi una lotta politica. Per questo non abbiamo promosso raccolte firme nel mandato 2019-2024, sapendo che erano in corso approfondimenti e percorsi, che però non hanno mai trovato reale attuazione.
Anche prima del caso salmonellosi. In campagna elettorale abbiamo più volte evidenziato il problema della portata dell’operazione, dato il bacino di utenza del nostro Comune (rispetto a quello della piana) e segnalando l’importanza di non concentrare tutto dentro Mercafir (altra partita su cui la confusione regna sovrana).
La strategia della Sindaca e della Giunta è quella dell’opossum della Virginia? Non muoversi per difesa e quindi fingere di non esserci, sul tema?
Dal 13 gennaio 2025 è iscritto all’ordine dei lavori un ordine del giorno che propone di andare avanti sul percorso di Qualità & Servizi. Perché abbiamo presente che nel primo bilancio di previsione è completamente sparito questo obiettivo. Oggi un articolo su la Nazione conferma che tutto sembra scricchiolare, a seguito delle cronache. Ma che politica è una che rinuncia a governare, invece di assumersi la responsabilità delle scelte?
Lunedì presenteremo una domanda di attualità. Lo dobbiamo a Firenze e a chi lavora in appalto, nel rispetto delle cooperative e delle ditte che fino a oggi hanno gestito il servizio, ma con la chiara volontà di chiedere l’internalizzazione, senza coinvolgimento di realtà private.
“Presentazione del libro “Troncamacchioni”, insieme all’autore, Simona Baldanzi e Francesca Di Marco”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Palazzo Vecchio è casa del Collettivo di Fabbrica ex GKN e del movimento Insorgiamo che è nato in solidarietà a una lotta che appartiene solo al territorio.
Per fortuna il Consiglio comunale non ha mai fatto mancare il suo voto favorevole, a partire dalla seduta notturna del novembre 2022, a tutti gli atti che cercano di supportare concretamente le istanze, nonostante a oggi ci sia ancora tantissimo da fare da parte delle istituzioni.
Siamo felici che Sala Firenze Capitale possa ospitare un evento in avvicinamento verso la nuova edizione del Festival di Letteratura Working Class, con la presentazione del nuovo libro di Alberto Prunetti Troncamacchioni. Insieme a lui ci saranno la scrittrice Simona Baldanzi e Francesca Di Marco dell’APS SOMS Insorgiamo.
La presentazione è per noi anche il modo di confermare l’adesione all’appello «Per un polo della cultura “working class” a disposizione della reindustrializzazione della ex Gkn», che riportiamo qui sotto.
Secondo la legge Orlando-Todde (234/2021, comma 228), giornalisticamente denominata “legge antidelocalizzazioni”, il piano sociale alternativo ai licenziamenti dovrebbe comprendere quattro punti, tra cui: “gli eventuali progetti di riconversione del sito produttivo, anche per finalità socio-culturali a favore del territorio interessato”. Tale legge era stata imposta dal Tribunale di Firenze alla ex Gkn (Qf) nel dicembre 2023, senza che Qf poi decidesse di applicarla.
Ci sono molte altre ragioni però che ci portano oggi ad avanzare una proposta quasi unica nel suo genere: un polo della cultura “working class” nel perimetro della reindustrializzazione della ex Gkn.
Un progetto che è a disposizione della reindustrializzazione, un contributo alla saturazione degli spazi della fabbrica.
Siamo stati parte piena della difesa della fabbrica, ci sentiamo pienamente partecipi alla sua ripartenza. In un paese dove spesso si afferma che “con la cultura non si mangia”, un vasto spettro di forze culturali, letterarie, storiche, documentaristiche, di ricerca ha contribuito positivamente alla lotta per la difesa dei posti di lavoro, più di tutte le cosiddette “forze economiche” del capitale.
Ci sentiamo parte, insieme a lavoratori e territorio, di quell’equity morale e reale da cui riparte la fabbrica socialmente integrata. Senza l’intero spettro della potenza narrativa di letteratura, documentario, cinema, podcast, festival, teatro, sarebbe anche solo difficile pensare un simile successo dell’azionariato popolare diffuso.
Inoltre, pur nella vicenda drammatica di licenziamenti e stipendi non pagati, quanto è successo alla ex Gkn in questi tre anni e mezzo è stato un fatto che appartiene ormai alla storia del movimento operaio. Storia che si aggiunge a storia, se consideriamo che la ex Gkn eredita la storia sindacale della Fiat. Rivendichiamo una sorta di vincolo “paesaggistico” e “storico” su quell’area.
Sia detto anche che da anni si fa strada l’idea di una storiografia dal basso, dove la narrazione sia agita prima di tutto da chi è protagonista del lavoro e delle sue lotte. E la ex Gkn ne è stata degna esempio. Campi Bisenzio, inoltre, con i suoi Festival di Letteratura Working Class è diventata il centro internazionale di un movimento letterario in espansione.
Attorno alla ex Gkn, può infine rivitalizzare una attività documentaristica e filmica che abbia sia al centro la ex Gkn stessa, sia le numerose e “storiche” lotte che si sono sviluppate e si stanno sviluppando nella piana fiorentina.
Infine segnaliamo che numerosi archivi del lavoro giacciono nella nostra regione privi di adeguati spazi a partire dallo stesso archivio dell’Flm Toscana (Federazione Lavoratori Metalmeccanici).
I progetti “culturali” di solito avvengono nei siti industriali, magari quelli vicino al centro, dopo anni che tali siti sono rimasti abbandonati, come fenomeno di gentrificazione. Qua invece siamo a un progetto che anticipa la deindustrializzazione e la combatte a favore di una reindustrializzazione ecologica, sociale, in piena armonia con il territorio e la sua storia.
Il polo della cultura working class sarebbe unico nel suo genere perché comprenderebbe: 1- un archivio e un polo museale “per sé”; la storia della Fiat Firenze e di questi tre anni di lotta 2 – gli archivi operai della zona con un polo museale dedicato 3 – una biblioteca della letteratura working class 4 – la sede del centro permanente dei Festival europei della letteratura working class 5 – un centro audiovisivo del movimento operaio della piana fiorentina 6 – un centro di formazione e di realizzazione documentaristico e filmico, a partire dai progetti filmici che sono già oggi in campo.
Diciamo infine che tutto questo non avverrebbe in qualche vecchio palazzo del centro urbano, ma lì nella periferia spesso asservita a cemento e abbandono. A due passi dal deposito di Calenzano, dove si è spalato per il fango, nei luoghi dove si è lottato contro la delocalizzazione, circondati da capannoni dove spesso si lotta contro il lavoro precario e nero.