Da 102 settimane in presidio, dalle 13.00 alle 15.00, davanti alla Prefettura, per chiedere la cancellazione dei decreti sicurezza e di tutte le politiche di odio, razziste, persecutorie dei poveri.
Per attestare l’esistenza di una parte attiva della cittadinanza che non si è rassegnata e vuole restare umana.
Il 102imo giovedì di lotte ha confermato la forza di determinazione di un movimento ampio, che resiste alle intemperie e al caldo, partito da un appello lanciato da Alex Zanotelli e che ha raccolto a Firenze la risposta di Umani per R-Esistere e della Comunità delle Piagge, a cui in tante e tanti si sono aggregati.Leggi tutto
Questa mattina si è conclusa la prima parte della mobilitazione quotidiana delle associazioni in lotta per una vita indipendente da garantire a tutte e tutti, anche a chi presenta forme di disabilità gravi.
Hanno ottenuto dalla Regione Toscana 2,5 milioni di risorse aggiuntive, mentre da lunedì inizierà un tavolo di confronto per:
eliminare la lista di attesa di persone in condizione di bisogno, presente sul nostro territorio,
smantellare l’ultima delibera della Giunta Regionale che ha preso una serie di decisioni sbagliate sul tema della vita indipendente.
Qualche tempo fa siamo stati accusati di utilizzare propaganda nazista al soldo dell’Iran (maggiori informazioni qui).
Il motivo? Aver presentato una risoluzione in cui criticavamo le ingiustizie di cui era vittima la popolazione palestinese, in particolare in relazione all’emergenza Covid-19 e alle scelte del governo israeliano rispetto a questo contesto.
Un Consigliere della Lega, vicepresidente del Consiglio, ha pensato bene di proporre un testo specularmente opposto al nostro. In commissione (dove gli atti vengono discussi prima di arrivare in Consiglio), il Partito Democratico era riuscito nel capolavoro di esprimere parere favorevole sia al nostro testo che a quello delle destre…Leggi tutto
Alla base di questa storia c’è un tentativo di stupro da parte di soldati tedeschi che si risolve con un colpo di pistola che fa scappare gli aggressori.
Gli occupanti raccontano di essere state vittima di un agguato.
Alle 22.30 del 5 agosto 1944 le forze naziste arrivano all’Istituto Chimico Farmaceutico Militare e uccidono le persone che lì si erano rifugiate nei sotterranei per sfuggire alle bombe.
I nomi di chi è stato ucciso: Francesco Granili, Michele Lepri, Tullio Tiezzi, Mario Lippi, Ugo Bracciotti, Aldo Bartoli, Attilio Uvali, Francesco Iacomelli, Giorgio Biondo, Vittorio Nardi, Silvano Fiorini, Beppino Mazzola.
È la strage di Castello, che oggi il Comune di Firenze ha voluto ricordare, insieme a quello di Sesto Fiorentino.
Su un semaforo si può consumare l’arroganza e l’ipocrisia di un determinato modo di fare politica? Evidentemente sì… Il 14 luglio avevamo denunciato l’assurdo dibattito in Consiglio comunale, che ci aveva bocciato una richiesta che ci dicevano essere stata di fatto accolta (maggiori informazioni qui). Questione di pochissimo e avremmo visto l’intervento realizzato, ci avevano garantito… poi ieri è arrivata una risposta di un Assessore (del Partito Democratico) che sconfessa il Partito Democratico…
Per questo abbiamo depositato una nuova interrogazione, di cui sotto riportiamo il testo….
Questa l’interrogazione depositata dal gruppo Sinistra Progetto Comune
Oggetto: “Il semaforo no, non lo avevo considerato”? Ancora su Lungarno Aldo Moro
Il sottoscritto Consigliere comunale, la sottoscritta Consigliera comunale,
Ricordata la mozione 2019/01284, dello scrivente gruppo consiliare, avente per oggetto Per un attraversamento semaforico lungarno Aldo Moro, con cui si chiedeva di attivare l’iter per poter installare sul lungarno Aldo Moro un attraversamento pedonale con impianto semaforico a chiamata, a tutela dei pedoni che attraversano il lungarno all’altezza dell’impianto sportivo comunale Piscina Goffredo Nannini;Leggi tutto
Due articoli utili recentemente usciti su StampToscana: un dialogo con Massimo Lensi di Progetto Firenze cliccando qui, l’intervista a Giuseppe Fanfani, garante regionale dei detenuti della Toscana, cliccando qui.
Dmitrij Palagi, Consigliere comunale Sinistra Progetto Comune
Ogni persona ha il suo percorso, che porta alla politica. In questo primo anno di esperienza istituzionale sono tanti i ricordi pronti a riemergere. Il merito per l’interesse per gli istituti penitenziari, per quanto mi riguarda, è del film Mery per sempre, visto nei primi anni delle superiori. Poi è arrivato l’aiuto alla Mostra dell’Artigianato, con l’aiuto per lo stand in cui venivano venduti i patchwork di Volterra, la pelletteria e gli specchi del Meucci, magliette e gadget di Livorno (un progetto sostenuto dall’allora gruppo regionale Federazione della Sinistra – Verdi).
Alle prigioni ho sempre guardato con ostile timore. Con ingenuità trovavo inaccettabile l’ipocrisia di ritenere rieducativi meccanismi puramente repressivi, lesivi di ogni forma di dignità umana, negli anni in cui cresceva la retorica della democrazia esportata in Medio Oriente.
Il timore era la possibilità di avere qualcosa da poter offrire, a parte il sostegno alle battaglie per il superamento del sistema detentivo e del carcere in quanto tale. Perché dai racconti di chi c’era stato, da una parte e dall’altra delle sbarre, si percepiva un dolore raro, che chiedeva prima di tutto rispetto.