“Oggi l’isola riapre al turismo internazionale e molte sono le mobilitazioni annunciate, con un appuntamento di piazza anche a Firenze, frequentato anche esponenti della destra locale, a cui il sovranismo piace solo se interno alle logiche dell’imperialismo”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Giorgio Ridolfi, Francesco Torrigiani – Sinistra Progetto Comune Quartiere 1
Proprio la settimana scorsa il consiglio del Quartiere 1, grazie al nostro gruppo, ha votato un atto che chiede la fine del Bloqueo che colpisce da decenni la Repubblica Cubana, che nelle fasi più incerte della pandemia ha saputo rispondere anche alla richiesta di aiuto lanciata dall’Italia, con l’invio di una brigata medica internazionale.
Per questo ribadiamo di non avere dubbi sulla preoccupazione da esprimere rispetto alle manifestazioni che stanno attraversando molti paesi occidentali, come pure oggi a Firenze: è lecito e legittimo che ci siano gruppi di donne e uomini ostili al governo di Cuba.
Meno accettabile è che si invochi la necessità di un intervento imperialista, in nome dell’abbattimento di una presunta dittatura che dovrebbe far tornare gli Stati Uniti a trattare l’isola come fosse una colonia.
In quel Paese c’è un embargo pesante, forse sarebbe bene ottenere per prima cosa il suo ritiro, favorendo uno scambio internazionale basato sulla collaborazione tra ambito educativo e sanitario, i settori in cui di più ha ottenuto la rivoluzione cubana.
Al centro delle polemiche c’è inoltre il riconoscimento che Palazzo Vecchio ha dato al contributo umanitario e sanitario del contingente medico Henry Reeve, che ha operato in regioni governate da forze politiche tutt’altro che “di sinistra”.
Lo ha affermato anche il già Presidente della Casa Bianca, Obama: il peggior pericolo per gli interessi statunitensi non sono i consiglieri militari, ma le migliaia di mediche e medici che Cuba invia nel mondo.
Ci dispiace che alcuni esponenti politici del Comune di Firenze abbiano scelto oggi di partecipare al presidio, auspicando una destabilizzazione della Repubblica cubana, che è cosa diversa dall’esercitare il vitale diritto di critica.
Noi sabato eravamo a una serata in cui si è parlato di Cuba e del contesto pandemico internazionale.
Condividiamo volentieri uno scatto dell’appuntamento.