“Le tensioni nelle strade sono il principale fallimento della politica e delle istituzioni rispetto alla gestione della pandemia Covid-19, ma anche rispetto ai modelli di sicurezza urbana praticati. Esprimiamo preoccupazione per le condizioni in cui viene fatto lavorare il personale del Comune di Firenze, in particolare quello del Corpo di Polizia Municipale”
Un articolo uscito su la Repubblica Firenze, in cui è riportato parte del comunicato cliccando qui.
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“La sinistra, tradizionalmente, nasce e lotta dalla parte delle classi lavoratrici e dei loro diritti. In questa ottica guardiamo alla Polizia Municipale, come alla cittadinanza che qui vive e lavora.
Mentre le destre vorrebbero i “vigili” armati di fucili a pompa, è innegabile che anche questa Amministrazione abbia favorito una pseudo-militarizzazione delle funzioni, che passa anche dai nuovi criteri di assunzione, più attenti alle prestazioni fisiche che alle capacità relazionali, come pure da un’organizzazione scarsamente capace di leggere le dinamiche sociali.
Siamo preoccupati per la crescente tensione che si verifica in città. Se si finisce in arresto per non avere la mascherina è evidente che esiste un problema: anche di organizzazione, di gerarchia e di cultura. Se un’emergenza abitativa si trasforma in questione di ordine pubblico è evidente che i problemi non vengono affrontati nella loro complessità, ma con singoli provvedimenti, che mancano di capacità di vedere le cose per come sono e provano a ridurle a una cieca semplificazione.
Legge, ordine e repressione sono un modello che nella realtà non funziona, perché esclude le persone in carne e ossa, ignora i casi reali e si astrae dalla concretezza delle situazioni. Almeno per i vertici dell’Amministrazione, che non sono costretti a sporcarsi le mani nel concreto controllo del territorio.
Non vogliamo assolutamente sminuire l’importanza delle misure che vengono indicate per arginare la crisi sanitaria in corso. Siamo consapevoli della necessità di comportamenti individuali che non mettano a rischio le altre persone. Crediamo anzi che proprio la loro importanza ci imponga di non affidare tutto a un’impostazione repressiva.
Quali messaggi si sono dati alla cittadinanza in queste settimane? Si è chiesto di consumare, di far girare l’economia, per poi invitare a stare a casa, da un giorno all’altro, il più possibile. Senza quasi domandarsi se c’era una visione coerente e sostenibile di quello che si disponeva, anche a livello locale.
Da parte nostra guardiamo a chi dovrebbe governare il territorio, in concreto.
Ci sembra che si stia abbandonando la Municipale per le strade, dove si scaricano tensioni e paure, sia da parte dei cittadini che dal corpo stesso, compromettendone inevitabilmente anche il lavoro.
Vedere una persona arrestata per una mascherina e lasciare che l’episodio sia oggetto di una polarizzazione nella discussione sui vari canali sociali definisce una situazione non accettabile.
Militarizzare le strade e la città non sarà mai la soluzione, specialmente di fronte a una crisi come quella legata al Covid-19.
Non si può inoltre chiedere alla Municipale di sostituirsi alle Forze dell’ordine e di procedere da sola in situazioni dove il Comune pretende un rispetto delle norme senza fare altro che promettere multe o repressione. Sempre che la Municipale lo possa fare secondo le norme e sia preparata a ciò.
Per questo chiederemo conto all’Amministrazione delle indicazioni che dà e delle situazioni che di fatto sta creando sul nostro territorio. Assumendosi le sue responsabilità”.