“Il 31 agosto sarebbe avvenuto un arresto, di cui hanno dato notizia moglie e madre, senza che sia stata formulata nessuna accusa”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Un cittadino italo-palestinese si troverebbe in uno stato di detenzione, senza che ancora sia stata formalizzata alcuna accusa, dal 31 agosto 2023.
Lo denunciano, in una lettera aperta, moglie e madre.
Stava trascorrendo le vacanze con la sua famiglia a Betlemme. È stato ammanettato davanti al figlio di quattro anni e alla sua compagna, a cui non sono state fornite spiegazioni e che si sarebbe ritrovata senza telefono, senza soldi, o contatti, in un paese straniero. Solo dopo diverse ore moglie e bambino sono riusciti a raggiungere l’Ambasciata italiana.
Il sospetto è che l’arresto sia dovuto all’attività di Khaled El Qaisi, tra i fondatori del Centro di Documentazione Palestinese, traduttore e studente di Lingue e Civiltà Orientali all’Università La Sapienza di Roma.
Oggi dovrebbe esserci una nuova udienza, ma in tutti questi giorni nessuna novità è arrivata alla famiglia.
Nella lettera aperta la moglie e la madre si rivolgono “a chiunque ne abbia il potere”, di accertarsi delle condizioni di Khaled, ottenendo la liberazione.
Non è un Consiglio comunale che può risolvere questa situazione, ma Firenze ha un’importante storia di mobilitazione per la pace e giustizia, anche in Palestine e Israele.
Confidiamo che anche Palazzo Vecchio possa far sentire la sua voce, attivando tutti i contatti che ha, per ottenere chiarezza.