“Alcune modifiche inseguono la logica sbagliata di estensione del principio di obbligo di fedeltà aziendale a una sostanziale imposizione del silenzio di ogni possibile critica costruttiva”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Mentre il comando della Polizia Municipale pare essere una questione interna a chi gestisce il potere politico e istituzionale, ignorando completamente una riflessione complessiva sulla funzione di un corpo importante per tutto il tessuto urbano, proseguono le assunzioni dirette ex articolo 90, senza discussioni su come evitare il proliferare di rapporti di fiducia di natura esclusivamente politica e a tempo determinato.
Non solo, arrivano anche delle modifiche al codice di comportamento del personale dipendente di Palazzo Vecchio.
In alcuni passaggi si tratta di adeguamenti al quadro normativo, ma in due articoli troviamo ragioni di forte preoccupazione. Si parla della necessità di usare educazione e rispetto delle posizioni, per non turbare il clima organizzativo, o essere di intralcio (a chi comanda?). Dietro un linguaggio di apparente buon senso si insinua una discrezionalità totalmente a sfavore di chi opera quotidianamente in città, a cui si chiede di obbedire con educazione (e magari con sorriso, che il nostro piangere fa male al re?).
Il disciplinamento sbarca anche sulle piattaforme digitali. Sono spazi pubblici, anche se di proprietà privata. Si parla di danni di immagine: ecco perché sul licenziamento per violazione di obbligo di fedeltà la maggioranza ci ha dato parere negativo in Commissione 9.
Pensiamo che la torsione proposta dalla Giunta sia pericolosa e lesiva della dignità da riconoscere alle dipendenti e ai dipendenti di Palazzo Vecchio.