NON SI PUO’ DARE ALLA MUNICIPALE – “La legge regionale della Lombardia è stata ritenuta illegittima sul piano costituzionale nell’ipotizzare di dare dispositivi a impulsi elettrici alle polizie locali”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Non si chiama taser in realtà. Si tratta di una parola ormai divenuta di uso comune per indicare i dispositivi a impulsi elettrici diffusi in alcuni paesi, a partire dagli Stati Uniti.
Abbiamo già ottenuto una chiara espressione politica di Palazzo Vecchio, di contrarietà all’estensione della sperimentazione di questi oggetti alla Polizia Municipale.
Prima di ribadire le nostre ragioni, vogliamo richiamare la novità della sentenza 126/2022 della Corte Costituzionale. Chiarisce che i cosiddetti taser sono armi. E che le polizie locali non hanno compiti di pubblica sicurezza e ordine pubblico.
Solo lo Stato ha competenze in materia.
Quindi è improprio continuare a chiedere di usare la Municipale per imitare Polizia e Carabinieri.
Chiariamo quello che pensiamo: per noi è giusto che i diritti del corpo della Polizia Municipale siano rafforzati, riconoscendo i diritti e i bisogni del personale dipendente.
Ma senza confondere i ruoli.
Rimane tutta la nostra preoccupazione sulla presenza delle pistole a impulsi elettrici sul territorio, essendo Firenze una delle città in cui le si stanno sperimentando.
Abbiamo chiesto alla Giunta se ha avuto rassicurazioni ministeriali sul superamento delle verifiche che L’Espresso ha denunciato non risultare esserci state. Purtroppo ancora non abbiamo ottenuto risposta.
Ci sono poi i dati sull’uso di questi strumenti in altri Paesi. Vengono usati per casi di marginalità, in molte occasioni sostituendosi non alle armi da fuoco, ma ad altri tipi di intervento, producendo forti rischi di salute e incolumità per chi le subisce.
Chi parla di legalità, in Lombardia, ha mancato di rispettare la legge. Non ci stupisce. Adesso si cerchi di immaginare un ruolo diverso delle polizie locali e delle forze dell’ordine. È il 2022. Meritiamo un presente e un futuro migliori, di chi pensa di gestire i territori con repressione e divise.
Foto: adnkronos