Walter Ricciardi rilascia una dichiarazione durante una trasmissione televisiva. Dice che in Italia occorre tenere sotto controllo la situazione per evitare ogni ipotesi di rinvio delle elezioni. La notizia del giorno diventa che c’è l’ipotesi di rinviare le elezioni. Oggi su Avvenire lo stesso Walter Ricciardi parla di infodemia. Dice che è stato frainteso. Che la rettifica del Ministero della Salute di ieri non era neanche una rettifica, ma una precisazione, perché le responsabilità sono del sistema di informazione.
Per quanto attiene la politica il punto è che chi la pratica, spesso, manca di responsabilità. Per qualche like e per punti nei sondaggi si dimentica come sarebbero organizzate le istituzioni.
Lo vediamo nel piccolo anche con il Sindaco e la Giunta di Firenze.
La centralità del Parlamento e dei Consigli (regionali, comunali e di quartiere) serve a bilanciare le decisioni di esecutivi che solo in pochi casi possono e potrebbero giustificare decisioni non mediate.
Ci sarà chi dirà: ma così si perde tempo. Come se in questi mesi il tema delle differenti risposte tra regioni, il lavoro da casa, la riapertura delle scuole e il monitoraggio dei tamponi fossero stati risolti dal “governo forte in stato d’emergenza”.
Il problema non è solo apicale. Fa parte del quotidiano. Dal singolo like su un post, a un DPCM scritto senza “il favore delle tenebre”… I social favoriscono un problema sistematico. Che non è un’infodemia. È l’assenza di politica.