“Le provocazioni sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici ci troveranno sempre pronti ad avversare decisioni sbagliate.
In particolare sugli appalti – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – rivendichiamo la storica posizione della sinistra in città: reinternalizzare i servizi garantendo le persone già impiegate, ovviamente nel rispetto delle norme. Non che il personale dipendente del Comune di Firenze possa dormire sonni tranquilli, quando metà Giunta continua a dire che senza risorse dal governo nazionale il mondo finirà. Però è certo che c’è una parte più fragile e meno tutelata a cui chi governa dovrebbe sempre pensare con cura. Specialmente quando nel recente passato si è deciso di definire le biblioteche servizi essenziali in modo analogo a quelli sanitari (era poco prima della pandemia).
Sui musei ci si permetta un’amara considerazione, perché siamo passati dal tenerli aperti nelle prime settimane di emergenza Covid-19, al tenerli chiusi perché costerebbe troppo senza turisti in città. Chi vive Firenze perché ci abita, ci studia o ci lavora, deve quindi ritenersi ospite di un tessuto urbano in cui i flussi dall’estero erano diventati un elemento che consumava Firenze, più che un’opportunità. La precarietà del sistema lo sta drammaticamente dimostrando.
Per noi non è in questione l’esistenza dei problemi. È come si sceglie di affrontarli. La comunicazione telematica non solo non può sostituire quella in presenza fisica, ma davvero notiamo uno sbandamento delle decisioni comunicative, che sembra voler gonfiare il petto sulle spalle di chi non ha tutele, brandendoli come bandiera delle proprie richieste.
In prima istanza – concludono Palagi e Bundu – condividiamo quindi tutte le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali in queste ore. In seconda battuta ci sia concesso di irritare alcuni consiglieri di maggioranza, nel confessare che davvero lottiamo per una città in cui i musei sono un bene della città (e non una mera attrazione turistica) e in cui le biblioteche sono un servizio essenziale di fatto, più che un costo.
Comunicare bene fa parte del buon governo…”.