“C’è un progetto finanziato dalla Regione Toscana, perché non farne un elemento importante per ricostruire il rapporto tra carcere e città?”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Massimo Lensi – Associazione Progetto Firenze
Mentre l’Assessora Funaro è impegnata a inseguire Italia Viva, le persone detenute continuano a vivere quotidianamente in pessime condizioni nell’istituto di Sollicciano, così come chi lì lavora. Ieri abbiamo provato a “distrarla” dalla campagna elettorale, ma abbiamo ottenuto solo parole di circostanza. Allora venga direttamente il Garante comunale in Consiglio a riferire della sua attività!
Stamani allora abbiamo voluto verificare alcuni dettagli.
Partiamo dalla Relazione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del 2023.
Ricorda come alle madri con figli e figlie (fino a 6 anni, in alcuni casi fino a 10) non dovrebbe – di norma – essere applicata la custodia in carcere.
Gli Istituti a Custodia Attenuata per Madri (ICAM) non sono ormai considerati un’alternativa particolarmente valida, perché comunque prevedono l’applicazione del regime detentivo (a custodia attenuata) alle detenute lì collocate. Un primo stanziamento per un ICAM a Firenze (in una struttura già individuata e messa a disposizione, da ristrutturare) risale al 2010, da parte della Regione Toscana. Quindi è dal 2010 che il Comune di Firenze non riesce a realizzare neppure un ICAM, che pure oggi è da considerarsi “superato”, o meglio da ritenere come extrema ratio, per “esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”.
Infatti, in questi ultimi anni, a livello nazionale si è scelto di puntare sulle case-famiglia protette.
In Toscana è stato predisposto un “Progetto sperimentale di sostegno alla genitorialità detenuta”, promosso dalla Regione, in collaborazione con Comune di Firenze, Tavolo delle strutture per minori, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP) e l’UEPE7.
Palazzo Vecchio è stato individuato capofila di un progetto finanziato (non dal nostro Ente) per sperimentare “percorsi a favore di genitori detenuti con figli nel triennio 2021/2023”.
A fine gennaio 2023 si è arrivati a realizzare un albo per strutture in grado di accogliere nuclei mamma-bambino/a fuori da Sollicciano, con un bando che può raccogliere manifestazioni di interesse fino al 31 dicembre 2025.
C’è una determinazione dirigenziale del 14 settembre 2022, per la realizzazione di questo progetto, per una voce di bilancio di 68.664,17 euro.
Per il 2023 prevedeva, tra le altre cose:
- «l’inserimento in struttura di accoglienza di 2 nuclei familiari a carico del Comune di Firenze con copertura costi di accoglienza nell’ambito del budget di progetto»;
- «convegno finale e realizzazione rapporto sui risultati del progetto con pubblicazione a cura del Comune di Firenze in collaborazione con Centro regionale di documentazione Infanzia e adolescenza».
Non abbiamo trovato nessun atto di Giunta in relazione a questo però, o altri provvedimenti amministrativi.
A noi sembra importante capire a che punto siamo con questo progetto e con l’ICAM, senza scaricare responsabilità sul Governo nazionale. Qui si parla di soldi individuati e possibilità di contribuire a ricreare un legame tra carcere e città.
Ci piacerebbe capire anche il ruolo del Garante comunale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che pensiamo sia importante torni nel Salone de’ Dugento, a riferire sulla situazione di Sollicciano in generale e sui progetti per portare fuori da lì chi può accedere a percorsi alternativi.
Il regolamento del Comune prevede la possibilità di depositare un’interrogazione. Ma l’Assessora Funaro non risponde alle interrogazioni. Quindi studiamo gli atti a disposizione e volentieri li condividiamo con la cittadinanza, in attesa di altri dettagli.