“Sulla tassa di soggiorno le dichiarazioni del Sindaco rischiano di far pensare a una violazione della legge”
Queste le dichiarazioni di Tommaso Grassi (Firenze Città Aperta) e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune).
“L’ammissione del Sindaco Nardella ai microfoni di La7 sui conti del Comune di Firenze ci preoccupa, soprattutto perché arriva a definire ‘a rischio default’ il bilancio fiorentino. È evidente come le casse del Comune siano a rischio, per l’emergenza legata a Covid-19, così come quelle di ogni altro ente locale: preoccupa però che l’allarme arrivi già ora da un Comune grande, visto che i più penalizzati e colpiti saranno quelli di piccole e medie dimensioni.
Ci sarebbero diverse osservazioni del passato da ricordare, sulla gestione delle casse del Comune di Firenze, a partire dalla Corte dei Conti che da anni segnala come si intacchino i fondi vincolati dalla parte degli investimenti per far fronte alle esigenze di cassa sulla spesa corrente. Però crediamo siano questioni da affrontare quando saremo usciti dall’emergenza.
Oggi vogliamo dire che troviamo di buon senso le proposte e le richieste al Governo del sindaco Nardella, per risolvere il problema della liquidità. Sorprende come un Comune che, per anni, è stato definito a ‘casse piene’, oggi dimostri una liquidità di soli tre mesi. È una priorità assoluta garantire gli stipendi del personale e i servizi alla cittadinanza, ma prima di chiedere che siano altri a risolvere i problemi, è indispensabile che si facciano i conti in casa. Se alcune spese sono incomprimibili e sarà necessario pagarle, altre vedranno una contrazione che può essere utilizzata in prospettiva, soprattutto nel settore dei consumi. Questo significa amministrare. Se concordiamo con il Sindaco di Firenze nel chiedere una iniezione di liquidità nelle casse dei Comuni, crediamo che si debba prima di tutto dire anche cosa può fare il Comune per cambiare le logiche di bilancio che hanno condotto a questa situazione. Inoltre nella distribuzione dei fondi governativi si deve realizzare un criterio non solo demografico e di volume dei bilanci, ma deve essere premiato chi ha maggiori difficoltà anche sulla base di come è stata amministrata la gestione pubblica.
Inoltre invece che tenere tutte le tasse al minimo, vantandosene continuamente, come è stato fatto anche durante il Consiglio comunale di lunedì, si potrebbe riprendere in considerazione quel principio di progressività fiscale previsto anche dalla nostra Costituzione, ovviamente dal prossimo anno, se saremo usciti da questa prima fase emergenziale.
È infatti passibile di essere definita una ammissione di violazione di legge, quella del Sindaco di Firenze quando afferma che ‘serve un’immissione diretta di 2 o 3 miliardi ai Comuni, che avranno entrate bassissime, a partire dalla tassa di soggiorno, una voce azzerata completamente nel 2020’. Forse si è fatto prendere la mano e ha implicitamente ammesso quello che da anni continuiamo a sostenere: il Comune con i fondi della tassa di soggiorno paga servizi alla cittadinanza, contrariamente a quanto previsto dalla legge? In quel caso non andrebbero dunque in servizi aggiuntivi quelle risorse, altrimenti meno turisti vorrebbe anche dire minori spese corrispondenti alle minori entrate. Se così fosse si prefigurerebbe un’ipotesi di violazione di legge.
Se non ci fossero nel mezzo servizi, stipendi e la sopravvivenza stessa della Città, ci sarebbe da chiedere al Sindaco, e a chi è stato responsabile di questa gestione negli ultimi anni, di risolvere la situazione senza ‘aiutini’ dall’esterno”.