“Lo scandalo Keu sembra essere dimenticato, vista la frequenza con cui il centrosinistra brandisce le parole della semplificazione, contro presunti “lacci e lacciuoli” burocratici, che le stesse forze di governo avevano voluto in passato”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
La maggioranza di Palazzo Vecchio è stata chiara. La Marson ha torto, secondo loro, la “sua” legge non è a rischio.
Quindi si sbagliano anche le decine di realtà che domani saranno alle 16.30 in via Cavour 4, sotto la sede del Consiglio Regionale, per manifestare alle numerose iniziative intraprese a quel livello istituzionale per rimettere mano alle regole nate per tutelare il nostro territorio e la salute delle persone che ci vivono.
C’è una partita in corso tra Italia Viva e Partito Democratico, ma ci sembra sia solo un modo per capire quanto stravolgere il quadro vigente, con entrambe le parti nel torto.
Gli allarmi sono continui e si legano alla necessità di “spendere” velocemente le risorse europee.
Lo scandalo Keu è dimenticato? Gli allarmi su quanto la criminalità organizzata faccia parte a tutti gli effetti del nostro sistema economico territoriale ignorati?
Davvero è accettabile nel 2022 parlare di “lacci e lacciuoli” della burocrazia, da “semplificare”? Ma le regole in vigore chi le ha volute? Sono calate dal cielo? Perché disconoscere il lavoro stesso delle nostre istituzioni?
Abbiamo convintamente dato l’adesione al presidio, di cui riportiamo la piattaforma, con le prime realtà aderenti.
Basta l’assalto al paesaggio e al territorio, no alla deregulation in Toscana: Appello alla partecipazione al presidio regionale del prossimo 26 gennaio a Firenze (ore 16,30 via Cavour,4 sotto la sede del Consiglio Regionale.
Tutti abbiamo ben presente quanto successo sulla gravissima e tutt’altro che conclusa vicenda cosiddetta del “keu” la quale, ultima in ordine di tempo – al di là degli aspetti penali che prefigura – ha mostrato come ci fosse un sistema radicato di interessi particolari che ha trovato gravi e continuative sponde nelle istituzioni e nella politica toscana. Fra i tanti aspetti che emergono vi è quello secondo il quale si è dimostrato come alla base vi fosse una certa idea di modello di sviluppo sbagliato, devastante ambientalmente e socialmente. La stessa idea ci pare emerga da alcuni dei successivi provvedimenti – approvati o il cui iter non è al momento concluso – da parte della Regione Toscana. Stiamo parlando in particolare della legge 47 approvata a fine novembre scorso, della proposta di legge 92 e della normativa passata sotto la denominazione di “legge delle motoseghe”. Pur avendo tematiche parzialmente diverse lo spirito delle suddette è sostanzialmente identico: destrutturare le norme per la tutela e lo sviluppo armonico del territorio – in particolare la legge 65/2014 cd “legge Marson” e minare le sovra ordinate normative nazionali e e regionali come il Piano Paesaggistico e il PIT, operare una forte deregulation, aprire ad uno sviluppismo quasi senza regole come elemento di rilancio dell’economia regionale. Il tutto – si pensi alle norme che aprono al maggiore consumo di suolo, a togliere di mezzo gli strumenti di partecipazione e di valutazione ambientale come VIA, VAS e AIA, ma anche derogare ai vincoli nelle aree boschive – nella solita logica dell’emergenza permanente (magari con la necessità di portare a casa progetti del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza che nessuno ha discusso nei consigli comunali e tantomeno con le cittadine e cittadini, con voci e dichiarazioni preoccupanti di risuscitare o accelerare alcune “grandi opere” già ampiamente bocciate in ogni sede). Al di là dei giudizi generali è chiaro che con queste tre norme in particolare siamo di fronte ad un attacco senza precedenti all’ambiente, al paesaggio, ad uno sviluppo armonico e duraturo per la nostra regione, ma anche al ruolo programmatorio effettivo della stessa regione o meglio degli strumenti di pianificazione urbanistica. Insomma ci pare un passo indietro epocale proprio nel momento in cui è ormai chiaro a tutti come una radicale modifica del modello di sviluppo, come una transizione ecologica dell’economia e della società non siano rinviabili e non possano essere relegate a dichiarazioni di principio in qualche documento o convegno. Per questo facciamo appello a tutte e tutti cittadini, associazioni, forze politiche e di cittadinanza, sindacali della Toscana, senza nessuna logica primigenia o proprietaria, per portare avanti un più incisivo – molti di voi si sono già espressi e mobilitati ma ad ora i risultati latitano, come se si fosse davanti ad un muro di gomma – rapporto reciproco che possa permettere in tempi brevi di mettere in atto iniziative di contrasto alle normative suddette. In particolare i firmatari del presente appello terranno un presidio regionale – sotto la sede del Consiglio Regionale della Toscana, a Firenze – il prossimo mercoledì 26 gennaio, dalle ore 16,30 sotto la sede del Consiglio Regionale via Cavour, 4 Firenze, per far sentire la voce dei tanti e tanti che dicono di no a tutto questo e propugnano una idea diversa di modello di sviluppo, la tutela dell’interesse generale e fermare l’avanzare di questa deregulation che rischia di dare un colpo durissimo alla nostra regione.
Firmatari:
Partito della Rifondazione Comunista – Toscana
Firenze Città Aperta
Una città in comune – Pisa
Sinistra italiana – Toscana
Piana contro le Nocività Presidio No Inceneritori No Aeroporto
Possibile – Toscana
Medicina democratica
Italia Nostra – Toscana
Italia Nostra – Firenze
Comitato no aeroporto – Prato
CUB Firenze
Associazione Progetto Firenze
Associazione Piazza della Vittoria
Comitato Sorvolati Brozzi Peretola
Quaracchi Le Piagge
Comitato mamme no inceneritore
Associazione Vas vita salute Ambiente
Comitato Ambientale di Casale (Po)
Ass. Ambientalista Val Fegana – Tereglio (LU)
Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura;
Comitato Difendiamo la nostra salute-Prato Sud;
Comitato In mezzo ad un autostrada (prato)
ExtintionRebellion – Prato;
Pro Bisenzio;
Gruppo Consiliare “Sinistra progetto Comune” – Firenze
Enrico Carpini – Consigliere Città Metropolitana di Firenze
Gruppo Consiliare “Buongiorno Empoli – Fabbrica Comune”. Empoli
Gruppo Consiliare “Campi a Sinistra” – Campi Bisenzio (FI)
Gruppo Consiliare “Borgo in Comune” – comune di Borgo San Lorenzo (FI)
Gruppo Consiliare Liberamente a Sinistra – Comune di Scarperia e San Piero (FI)
Gruppo Consiliare Ora Barberino – Comune Barberino del Mugello (FI)
Gruppo Consiliare “Mugello in Comune” – Unione montana dei Comuni del Mugello
Federico Verponziani – Consigliere Comunale – Comune di Casole d’Elsa (SI)