“Soddisfazione per aver ottenuto un consenso ampio in Consiglio comunale, ora parta la campagna politica rivolta a Regione Toscana e al prossimo Parlamento”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Una madre o un padre di minori, che dopo la separazione non hanno l’affidamento, devono poter avere spazi adeguati, per evitare di rendere più difficili le relazioni familiari. È una delle molte esigenze a cui gli enti locali fanno fatica a rispondere, perché i Comuni hanno pochi margini di discrezionalità per le assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Le “case popolari” sono un diritto, non una forma di assistenza a chi è in condizioni di povertà. Per questo abbiamo più volte chiesto un piano di edilizia residenziale pubblica che poi però non è arrivato neanche con i fondi europei stanziati per rispondere al contesto pandemico Covid-19.
Nel 2020 abbiamo discusso in Commissione 4 due proposte, accettando di emendarle per fare sintesi con gli altri gruppi consiliari. Ringraziamo la Presidente, che nel frattempo ha scelto di dare le dimissioni da Consigliera, del tempo dedicato e la dirigente, nel frattempo arrivata alla pensione: hanno avuto la capacità di accompagnare gli approfondimenti e trovare insieme al nostro gruppo spazi di convergenza.
Per gli alloggi ERP abbiamo chiesto (e ottenuto):
– di aprire un confronto con la Regione Toscana e il Governo nazionale per riconoscere ai Comuni un maggiore ambito di discrezionalità, per andare incontro ai bisogni specifici chi di vive sul territorio,
– di tenere conto delle figlie e dei figli minori anche per la genitrice o il genitore senza affidamento,
– di chiedere al Governo di non considerare le cucine come vani utili, quando si prendono in considerazione gli alloggi da assegnare.
Per il social housing abbiamo chiesto (e ottenuto):
– di avviare un percorso che porti ad elaborare un regolamento per l’edilizia residenziale sociale;
– di stabilire livelli minimi di accesso ai bandi di edilizia residenziale sociale inferiori a quella soglia che fino a oggi è stata individuata per prassi (16.500 euro di fascia ISEE), anche alla luce di incontri specifici da fare con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze delle inquiline e degli inquilini.