“Ci è stato spiegato che siccome le persone hanno bisogno di mangiare e bere, era giusto ci fosse anche la musica e la convivialità, per celebrare la fine di un percorso. Tutto fa pensare a una festa, ma per la Giunta non era tale”
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Non era una festa, ci ha detto l’Assessore. Non sappiamo quanto sia costata, nonostante il Comune di Firenze fosse presente con ben due persone parte della Giunta, insieme al Sindaco, e sia parte dell’azienda dei servizi ambientali per oltre il 58%.
C’era il cibo, c’era il bere, c’era la musica, c’era la convivialità. Ma era perché doveva rispondere alla fame e alla sete. Una sorta di episodio del Vangelo, in cui le persone bisognose hanno trovato conforto.
Nel frattempo il piano industriale che ALIA ci ha negato per tre anni verrà presentato a breve, ma non c’è nessun supporto da parte di chi governa Palazzo Vecchio nel voler garantire un diritto previsto per legge a chi deve esercitare una funzione di controllo (oltre che di indirizzo) sulla base di un mandato elettorale.
Amaro, dal sapore quasi fantozziano, è il tema di quanto sia costata, su cui torniamo. Alia non risponde, secondo quanto riportato dalla stampa, “per non cadere nella polemica”. Ma la Giunta ci chiede di chiederlo ad Alia.
Prima o poi troveremo modo di scoprire l’importo di una festa che non era una festa, ma una caritatevole assistenza al momento conclusivo (non celebrativo) di un percorso partecipato, giunto in modo trasparente alle Pavoniere.