“Alle nostre interrogazioni Palazzo Vecchio ci aveva detto che la parte pubblica doveva garantire i ricavi previsti dal piano economico finanziario: ora che viene fuori il dubbio di bigliettazione nascosta la cosa assume connotati grotteschi”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu del gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune
«Abbiamo chiesto con più interrogazioni di capire se al soggetto gestore della tramvia stavamo dando dei soldi per coprire i mancati ricavi dovuti all’assenza di passeggeri in relazione ai periodi più segnati dalla pandemia Covid-19: il Comune ci ha sempre risposto che non essendo diminuiti i chilometri percorsi, il contratto impegna la parte pubblica a garantire con soldi pubblici i ricavi di Gest previsti dal piano economico finanziario, in corso di revisione anche per le linee 2 e 3 (con un criterio in vigore fino al 10 febbraio 2029).
Quindi se il privato va in perdita il pubblico interviene per aiutarlo, anche sulla parte dei ricavi (non solo dei costi). Però il privato, prima della pandemia, avrebbe nascosto i suoi ricavi, per non dover dare il dovuto alla parte pubblica, da quanto si apprende in queste ore (anche se è solo un’ipotesi, ci è chiaro)».
Queste le dichiarazioni di Pietro Poggi, segretario di Sinistra Italiana Firenze
«Confidiamo che l’indagine in corso possa concludersi nel minor tempo possibile e finisca per fugare ogni dubbio sulla gestione del sistema tranviario fiorentino, ma ci chiediamo in questi anni dove fosse l’amministrazione e la maggioranza. Perché i dubbi sulla regolare gestione dei numeri di passeggeri arrivino solo ora ed esclusivamente dalla magistratura? Questa è la modalità con cui la maggioranza ha intenzione di governare il trasporto pubblico e sostenerne le ragioni? Non possiamo che essere preoccupati per il suo futuro».
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