Questo l’intervento di Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Comune di Firenze (Sinistra Progetto Comune), Lorenzo Ballerini – Comune di Campi Bisenzio (Campi a Sinistra), Enrico Carpini – Città Metropolitana di Firenze (Territori Beni Comuni), Lorenzo Palandri, Francesco Gengaroli – Quartiere 2 di Firenze (Sinistra Progetto Comune), Vincenzo Pizzolo – Quartiere 5 di Firenze (Sinistra Progetto Comune)
“Le nostre ultime comunicazioni davano forse troppe cose per scontato o erano male impostate: in ogni modo dobbiamo prendere atto che sono state fraintese. La conferenza stampa del Sindaco del Comune di Firenze ci offre l’opportunità di chiarirle.
La Fiorentina è la squadra di Firenze, emotivamente, storicamente e simbolicamente. Rimane però una realtà in mano a una proprietà privata. Non sta alla politica giudicare le decisioni della proprietà viola. Se verrà deciso di portare la squadra fuori da Firenze e le tifoserie hanno scelto di attestare la loro vicinanza anche nel caso di questa ipotesi, commenteremo questa vicenda da tifosi, fuori dal nostro ruolo istituzionale. Chi investe i propri soldi sceglie come farlo, nel rispetto delle normative e delle leggi, ma con piena libertà.
A noi interessano le decisioni che vengono prese dalle Amministrazioni comunali e dalla Città Metropolitana, perché in questi ambiti svogliamo la nostra funzione di indirizzo politico e controllo.
Ci siamo presentati alle elezioni di Firenze indicando nella ristrutturazione del Franchi la soluzione migliore, in sintonia anche con i primi atti della nuova proprietà della Fiorentina. Nonostante fosse un indirizzo condiviso anche dal Presidente del Quartiere 2, è evidente come la Giunta e il Sindaco abbiano lavorato contro questa soluzione, puntando tutto su Mercafir e dando ora colpa alla Soprintendenza. È chiaro che il Comune di Firenze così è diventato un interlocutore non credibile, causando insofferenza.
Quello che denunciamo è il girare a vuoto che da oltre un decennio accompagna la vicenda stadio. Lo ha attestato anche oggi, il Sindaco di Firenze, rivendicando l’operazione della variante Mercafir, che in tante e tanti avevamo denunciato essere un’improvvisata risposta che si sarebbe rivelata inadatta. Ora speriamo che il nuovo mercato ortofrutticolo venga realizzato anche senza i soldi dell’acquisto dei terreni per uno stadio che a Novoli non ci sarà.
Siamo preoccupati per il futuro di Campo di Marte e per il modello di sviluppo che si immagina per Campi Bisenzio. Al tempo stesso abbiamo sempre denunciato come fosse un atteggiamento miope quello del Sindaco di Firenze di disconoscere il suo ruolo di Sindaco della Città Metropolitana, senza ragionare del futuro di Firenze guardando a tutta l’area provinciale. Sulla stampa locale abbiamo assistito a un imbarazzante corsa dei vari sindaci di zona a fare l’offerta migliore. Quando una realtà privata decide di investire sul territorio sarebbe compito della politica dare indirizzi precisi su quale è la direzione complessiva, non solo dare un sì o un no alla singola opera (in questo caso non è solo lo stadio, ma anche tutto il commerciale collegato). Per non parlare di reali progetti presi in considerazione per il Franchi (la stessa sovrintendenza denuncia di aver visto un’unica ipotesi).
Non ci sono ancora progetti definitivi, quindi non ci pronunciamo rispetto a quello che non c’è.
La sinistra di opposizione in questi anni ha denunciato la stessa cosa di cui si lamenta la proprietà della Fiorentina, anche se in termini diversi. Il problema non è la burocrazia e non sono nemmeno i dibattiti politici. È l’assenza della politica. Di una discussione pubblica sul futuro del nostro territorio. Di chiarezza e certezze sulle volontà in campo.
Facciamo un solo esempio: da una parte il nuovo progetto dell’aeroporto (a cui ci siamo sempre opposti) e dall’altro lo stadio? Nel mezzo ci sarebbe il Parco della Piana e lo sviluppo del polo scientifico. Non sta alla Fiorentina occuparsene, ma alla politica sì.
Invece tutto pare consumarsi tra il Sindaco di Firenze, quello di Campi e la proprietà viola, con le parti politiche costrette a commentare sulla stampa, su un livello spesso confuso con quello che invece non compete alla politica.
Quando scriviamo della necessità di case popolari, distretto sanitario, collegamenti ferroviari e scuole sul territorio della piana, non pensiamo che la cosa sia contrapposta alle sorti di una squadra di calcio. Ci rivolgiamo a quel Partito Democratico che governa in praticamente tutto il territorio, in Regione e a livello nazionale, senza avere la capacità di immaginare un futuro per Campo di Marte, per la Piana e in generale per l’area metropolitana.
Negli ultimi giorni il dibattito ha visto un’accelerazione importante, che ci ha spinto a dare per scontato questi aspetti.
Noi non crediamo che i soldi di un privato siano per forza un bene per il territorio. Gli investimenti possono essere male indirizzati, se chi governa non è in grado di dare le giuste indicazioni. Poi sappiamo benissimo quanto sia importante in questa dimensione del calcio l’aspetto dei soldi, oltre a quello strettamente sportivo. Se le partite passano, il territorio però resta: quindi è necessario evitare ogni contrapposizione e trovare le soluzioni giuste.
La responsabilità di questa totale incertezza, che parte dal quartiere 2 e si estende al futuro della nostra area, è purtroppo da ascrivere principalmente al Sindaco di Firenze, che forse si trova intrappolato nelle decisioni volute dal suo predecessore, noto per essere poco elastico su quello che pensa.
Se manca la politica manca una visione per il futuro. Questo è quello che diciamo dai tempi dell’ipotesi della Cittadella viola a Castello. Nel frattempo è andato in scena uno spettacolo infelice, che giustifica pienamente la reazione della proprietà della Fiorentina e delle tifoserie. Noi chiediamo solo di tenere conto di tutti gli aspetti e i bisogni di chi vive nei nostri comuni, mettendo in grado la proprietà della Fiorentina di investire”.