“Ridurre il ruolo del Presidente di una partecipata a vuota rappresentanza ci pare una scelta quantomeno curiosa. Se la cosa sia lecita oppure no in termini normativi si vedrà, politicamente assume connotati di facile ironia”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Chi ha svolto la funzione di consigliera o consigliere comunale non può svolgere funzioni di indirizzo all’interno delle partecipate dell’ente. Questo dice la legge. L’anno scorso ci dissero che un membro del Partito Democratico, che ha finito il mandato meno di due anni fa, sedeva all’interno del consiglio di amministrazione di Firenze Parcheggi senza alcun ruolo di direzione. Ora la vicenda assume connotati grotteschi. Quell’ex consigliere comunale diventa Presidente. Senza alcun potere, si intende. Il mandato quindi sarà svolto senza poter avere un ruolo attivo sul futuro di una partecipata, che già vive una fase particolarmente delicata, data la situazione pandemica e l’incertezza su una possibile privatizzazione.
Ma il Comune può condizionare le scelte del consiglio di amministrazione rispetto ai poteri da attribuire al presidente? E se venisse meno l’amministratore? L’assemblea non è sovrana, ai sensi dello statuto e delle norme? Ammesso allora che il consiglio si adegui comunque, tutto il potere si concentrerà quindi nella figura dell’amministratore delegato, la stessa persona che svolgeva a sua volta la funzione di presidente ai tempi di Renzi Sindaco.
Insomma Italia Viva pesa a Firenze più di quanto ottenga all’interno delle urne elettorali. Questa vicenda lo conferma e il Partito Democratico si affretta a pagare un alleato pesante su questo territorio. La sinistra sta da un’altra parte, come merito e come metodo”.