“Evitare soluzioni repressive e garantire il diritto alla casa è una necessità. Acquista visibilità una vicenda non isolata, rispetto a una sofferenza sociale diffusa e di cui farci carico”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
«L’impegno di Firenze per la residenza e contro il caro affitti si vede» twittava ieri il Sindaco, parlando dei dati riportati dall’Agenzia delle Entrate sulle autodichiarazioni degli affitti a canoni concordati.
Si vede anche in viale Belfiore, dove una persona è salita su una delle gru del cantiere del The Social Hub (già The Student Hotel), la cui inaugurazione è prevista per fine 2024 (dal sito della società costruttrice).
Da una parte c’è la storia raccontata dai movimenti per il diritto all’abitare: un nucleo familiare con alle porte uno sfratto previsto per il 23 maggio. Non una storia isolata. Ci sono troppe poche soluzioni per chi vive in difficoltà e ogni giorno viene aggiornata la classifica di chi sta peggio, perché c’è una strutturale scarsità di risposte pubbliche.
Dall’altra c’è la presentazione di The Social Hub, che spiega come le sue strutture (compresa quella di viale Belfiore) ormai non sono più studentati, in senso classico. Riportiamo le loro parole. «È ancora un hotel per studenti, ma non siamo affatto il classico alloggio per studenti. Persone di ogni tipo e background considerano questo hub la propria casa, contribuendo a costruire una comunità autentica, proprio nel cuore della città».
Da una parte c’è chi rischia di non avere un tetto sulla testa, magari con un genitore o un minore da accudire, dall’altra la possibilità di pagarsi un’esperienza con “tutti i comfort”. Basta avere sufficiente ricchezza e conseguente capacità di spesa.
Siamo in viale Belfiore stamani, al fianco del presidio nato in solidarietà alla persona salita sulla gru. La sofferenza sociale del territorio pretende visibilità, perché ci sono di fatto bisogni negati, diritti senza risposta.
Sappiamo che vicino alla nostra città si vive una situazione di grande sofferenza, per i cambiamenti climatici e le drammatiche conseguenze del maltempo. Ma i tempi dello sfratto non li hanno stabiliti né il nucleo familiare né i movimenti. Chiediamo alla politica che governa Comune e Regione di individuare una risposta rapida per questa vicenda, pur riconoscendo che anche dal governo nazionale devono arrivare investimenti per nuove edilizia residenziale pubblica (sulla cui assenza hanno responsabilità tutti gli ultimi esecutivi).