Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consigliera e consigliere comunale
Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani, consiglieri del Quartiere 1 di Sinistra Progetto Comune
Un gruppo di cittadine e cittadini si attiva il 23 novembre per denunciare quanto sta avvenendo alle Cascine. La Gucci S.p.a. si prende il Prato delle Cornacchie, l’anfiteatro e la Casermetta delle Guardie per un esclusivo evento privato. Chi vive la città e il suo parco osserva preoccupato l’avanzare dei mezzi per la realizzazione delle strutture per quell’uso esclusivo e privato. La protesta si alza e viene lanciata una raccolta firme. A quel punto in rete civica appare un’imbarazzata nota dell’Amministrazione.La Giunta ha deliberato il via libera. L’Ufficio del Sindaco fa procedere. Gucci pagherà (e ci mancherebbe altro), ma – aggiungiamo noi – probabilmente non abbastanza. I soldi saranno usati per migliorare il Parco delle Cascine, ci dicono, tanto che poi Gucci donerà anche un albero per ogni partecipante al suo evento… Dando un occhio al provvedimento dirigenziale della Mobilità ci sono una serie di dettagli che non ci tornano e ci siamo già mossi per avere tutte le risposte del caso. Un allestimento che parte dal 21 novembre, che necessita di provvedimenti di viabilità, concessi il 25 di novembre, con un provvedimento in cui esplicitamente si afferma come a quella data manchino ancore la autorizzazioni di occupazione di suolo pubblico, che sarebbero previste dalla legge come condizione preliminare, come dice lo stesso atto del Comune, d’altronde.
Ci chiediamo inoltre se sia stato chiesto un parere alla Sopritendenza e vogliamo capire di quali cifre si stia parlando. Oltre a tutto questo restano almeno due dati politici per noi inaccettabili: da una parte la scelta di rinnovare la pessima pratica di spazi pubblici, di grande pregio e utilizzati dai cittadini, affidati a uso esclusivo e privato (di un marchio associato all’alta moda e al lusso); dall’altra l’indecente visione dell’ambiente, che viene considerato solo merce di scambio e non spazio vitale quotidiano delle persone.
Non lo si può deturpare e poi consolarsi con qualche donazione per la riqualificazione del verde. Il pianeta non è una realtà virtuale in cui si può distruggere e ricostruire senza danno. Sacrificare uno spazio importante come quello delle Cascine per una festa di Natale, quando ci si dice in prima linea per la difesa dell’ambiente, è una grave scelta politica. Si aggiungono una serie di inquietanti fotografie, mandateci da un gruppo di cittadine e cittadini, dove numerosi dei nuovi alberi piantati alle Cascine sono secchi e altrettanto numerosi i loro supporti vuoti.
Lunedì porteremo la questione in aula con una domanda di attualità: già immaginiamo che ci risponderanno che Gucci ci dona gli alberi da rimpiazzo.