“In attesa del lungo consiglio comunale di lunedì, confidiamo nella possibilità di un confronto che tuteli le persone in maggiore difficoltà del nostro territorio, da chi lavora in appalto a chi deve far fronte al costo della vita con salari troppo bassi
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Abbiamo voluto tentare una strada diversa per il bilancio di questo anno, intervenendo non solo sui numeri, ma anche nel merito degli obiettivi della sezione strategica.
Ovviamente senza riscriverlo secondo la nostra linea politica: non sono programmi elettorali, ma documenti dell’ente, che devono tradurre la visione politica della maggioranza.
Quindi ci siamo limitati a 41 emendamenti con cui tentare di correggere alcuni aspetti e migliorarne altri.
Ovviamente c’è il tema degli appalti, che spesso portiamo in aula con question time e domande di attualità, a partire dalla copertura economica di quello per i servizi bibliotecari e archivistici. Abbiamo calcolato le risorse aggiuntive da trovare per il 2022, 2023 e 2024. Da dove? Dai soldi previsti per la sicurezza sul territorio. Perché? Perché non ha molto senso spendere soldi per avere associazioni o attività in una zona dove magari la stessa cosa poteva essere garantita dai servizi già ipotizzati nelle biblioteche, che sono presidi di sicurezza sociale.
Abbiamo proposto di spostare risorse di Palazzo Vecchio sul discutibile fondo di solidarietà fatto nascere per aiutare le persone in difficoltà a pagare le bollette. Perché chiedere solo ai privati di agire con la beneficienza, quando si potrebbe decidere di risparmiare qualcosa in promozione turistica?
Perché non investire di più in alloggi di edilizia residenziale pubblica, risolvendo l’emergenza abitativa per tante persone della nostra città, risparmiando in telecamere?
Sulla visione generale ci teniamo a evitare la brandizzazione dei quartieri, per costruire magari delle identità-merce, da offrire a chi vuole comprarci. La pandemia non sparirà all’improvviso e le conseguenze degli eventi epocali di questo XXI secolo ci devono imporre ad andare in nuova direzione, attenta al futuro e pronta a lasciarsi alle spalle le abitudini del passato, senza nemmeno entrare nel merito di chi abbia avuto ragione negli ultimi anni.
Un esempio? L’aeroporto. Dire che Firenze si merita una struttura sicura vuol dire, per noi, tutelare l’attuale popolazione sorvolata e smetterla di proseguire con progetti destinati a compromettere il futuro del parco della piana e del polo scientifico. Avremo a breve un nuovo sciopero globale per il clima. Davvero vogliamo continuare a scrivere cose vecchie di decenni, oppure c’è la volontà di prendere davvero strade nuove?
A proposito della Polizia Municipale, dopo aver ascoltato le promesse di inizio consiliatura, abbiamo individuato dei fondi per realizzare – finalmente – gli armadietti blindati per permettere al personale di non girare con l’arma quando non è in servizio.
Un altro dei temi che abbiamo voluto toccare è quello della cooperazione internazionale, anche se li abbiamo pensati prima che la guerra diventasse una drammatica realtà quotidiana nelle nostre giornate. Perché concentrarsi solo sull’idea di “promuoverci” nel mondo, quando possiamo dare seguito alle promesse del Sindaco sugli aiuti economici a Kobane e dare risorse (un centesimo per persona residente nel Comune) alla campagna per rimuovere le armi nucleari dal pianeta?
Il dialogo implica anche l’ascolto, il coraggio implica anche l’autocritica, il futuro chiede nuove intelligenze.
Vedremo.
Foto: Pixabay