Questo l’intervento di Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
“Lavoro e Covid-19: la situazione non è semplice, ma sono passati due mesi e siamo ormai nella cosiddetta “fase 2”. Il Comune di Firenze deve garantire tempi e procedure al suo personale dipendente.
In queste settimane è capitato più volte di dover restare a casa, a tante e tanti, perché nel dubbio di essere positivi, nel settore pubblico come in quello del lavoro privato. L’assenza di tamponi e analisi accurate rende impossibile avere informazioni sicure. Mentre si attende di avere risposte si deve però stare a casa. In questo periodo si può essere considerati in malattia? Non c’è chiarezza.
Tanto che la RSU del Comune di Firenze ha invitato i lavoratori e le lavoratrici dell’ente a non sottoporsi a test diagnostici rapidi. Non per irresponsabilità, ma all’opposto, proprio per avere un quadro sicuro, relativo a questi servizi che sono stati valutati essenziali in piena emergenza. La continuità degli stessi viene messa in discussione in questo contesto.Nei giorni in cui si festeggia il Primo Maggio, vogliamo dare per scontato che non si pretenda un utilizzo delle ferie da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, mentre attendono di poter vedere effettuato il tampone.
Una circolare di un paio di giorni fa del Ministero della Salute confermerebbe la non sufficiente validità dei test sierologici, la cui positività non viene infatti indicata tra gli elementi con cui accedere prioritariamente ai tamponi. Nella nostra regione però la valutazione è diversa. Ed è noto all’opinione pubblica quanto si sia indietro sul piano dei tamponi.
Insomma siamo di fronte a un problema da risolvere su due fronti. Il primo riguarda direttamente il Comune di Firenze. Il suo personale dipendente non deve essere penalizzato, utilizzando le proprie ferie nel momento in cui resta a casa in via precauzionale essendo risultato positivo ai test seriologici ma non potendo effettuare i tamponi. Il secondo invece riguarda la Regione Toscana, a cui il nostro ente deve chiedere di trovare rapide soluzioni al fine di poter aumentare i tamponi e i controlli sul nostro territorio.
La protesta della RSU deve trovare una risposta immediata. Se nei prossimi giorni non arriverà porteremo le domande direttamente in Consiglio comunale.
Nel frattempo invitiamo tutte le forze politiche a guardare al mondo del lavoro concretamente, per trovare soluzioni. In particolare anche nel lavoro privato questa situazione di incertezza per chi deve stare a casa in attesa del tampone deve trovare una soluzione che non penalizzi chi è alla base della nostra Repubblica, quella classe lavoratrice applaudita ma che sarebbe bene evitassimo di trasformare in “eroica”, accontentandoci di vederla tutelata”.