“Preoccupazione per la decisione di distinguere le condizioni di lavoro per i nuclei familiari che vorranno rivolgersi ai centri estivi”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Dovevamo farci coraggio e non lasciarci spaventare allo scoppio dell’emergenza Covid-19. Andrà tutto bene era un auspicio dovuto. Che però non deve cancellare le difficoltà enormi che ancora segnano la condizione di tantissime persone, costrette nelle proprie abitazioni con il lavoro agile e con in casa figli e figlie, a cui viene offerta ancora solo didattica a distanza, con molta incertezza anche per settembre.
Il telematico non può sostituire le relazioni tra le persone e soprattutto non sempre può svilupparsi nelle case senza difficoltà. Assenza di dispositivi adeguati, sovrapporsi di esigenze diverse all’interno delle mura domestiche, diritti alla riservatezza delle proprie vite personali, condizioni di serenità mentale e salute psicofisica: sono tanti gli aspetti problematici vissuti in queste settimane da tantissime persone.
Difficile riconoscere come semplice buon senso la precisazione fatta per il bando dei centri estivi, in cui si afferma di voler dare precedenza a chi non è in condizioni di smart working. In questo modo tutelare la propria salute e quella dei colleghi o delle colleghe di lavoro diventa una quasi penalità. Inoltre i centri estivi sembrano così rivolti solo a chi lavora anziché un’opportunità di crescita e socializzazione.
Pensiamo ci sia bisogno di vedere la questione dei diritti in un’ottica diversa soprattutto in funzione di governo: i diritti e i bisogni non devono essere contrapposti, ma garantiti. Il lavoro e le nuove generazioni sono al centro del Paese e della Città che dovremmo e dovremo essere”.