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Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consigliere e consigliera comunale di Sinistra Progetto Comune
“Dopo la telecamera numero 1000 il Sindaco ci aveva annunciato con entusiasmo la sperimentazione di un nuovo software, sulla scia di quanto lo ha sorpreso (positivamente) a Tel Aviv. Siamo state tutte e tutti rassicurati: comunque non si sarebbe voluto nessun riconoscimento facciale. Invece oggi l’Assessore ha confermato quanto già uscito lunedì scorso sulla stampa, rispetto alla richiesta fatta al Garante della privacy per permettere il riconoscimento facciale.
Male, anzi malissimo…
Malissimo perché non si è risposto ad alcune delle domande che avevamo fatto. In particolare, non ci è stato risposto in merito a quale nullaosta di preciso sia stato richiesto, se per l’analisi delle immagini o per il riconoscimento facciale. Così come non abbiamo capito in che misura è stato coinvolto il Responsabile della privacy di Firenze, sempre che sia stato coinvolto.
E queste mancate risposte sono preoccupanti. Ci attende un lungo lavoro per capire cosa esattamente è il “Grande Fratello buono” di cui ha parlato il Sindaco da Mosca non molto tempo fa. Perché si vuole il riconoscimento facciale? Come sarà usato? Che tutele e controlli per la cittadinanza? Si userà un’intelligenza artificiale capace di prestazioni da film di spionaggio? Forse, vedremo… Intanto il nuovo software, quello di cui parla l’Assessore, può fare cose che la legge non prevede che un Comune possa fare.
Speriamo almeno di contribuire a sviluppare consapevolezza in tutta la città, per evitare scelte errate, sotto tutti i punti di vista”.