“Ogni anno un cambio, mai legato alla discussione pubblica o interna al Partito Democratico, da quanto riportato dalla stampa, ma secondo ricostruzioni mai smentite”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Nel 2019 il primo rimpasto di Giunta lampo: erano stati scelti troppi uomini e troppe poche donne. Il primo Assessore “fatto fuori” è rimasto per un po’ con noi in Consiglio comunale con una delega speciale, ma poi ha scelto altre strade.
Nel 2020 arrivano le elezioni regionali e si perdono due persone, per metterle in Consiglio regionale in quota “Nardella”, a quanto dice la stampa (ci risulta mai smentita).
Nel 2021 è la volta dell’Assessore alla Cultura che “torna” a Milano, consolidando l’asse con il Sindaco del capoluogo lombardo.
Nel 2022 il Sindaco rimette di nuovo mano al suo gruppo di governo, richiamando esplicitamente la volontà di accontentare Letta e le correnti interne al Partito Democratico.
Ma a uscirne più umiliato, da questi comportamenti, è proprio il Partito Democratico come dimensione collettiva. Poco male se la cosa riguardasse solo questa organizzazione, ma purtroppo coinvolge Palazzo Vecchio e piega le istituzioni a calcoli di un modo sbagliato di intendere la politica.
Abbiamo voluto dire tutto questo in aula visto che si parla di un nuovo cambiamento. D’altra parte Nardella sembra molto preso dal suo futuro nazionale, visto anche l’appello per far continuare Draghi (non servito a farlo continuare). Che sia davvero giunto il momento di candidare l’Assessore al bilancio in “quota Nardella”, invece che come espressione collegiale di un partito politico che vive della partecipazione sul territorio nei suoi circoli?