“Dispiace la decisione di affidarsi a un Ministero che con grande probabilità è destinato a cambiare con le prossime elezioni”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Massimo Lensi – Associazione Progetto Firenze
Bene che il sindaco abbia verificato con i suoi occhi quanto abbiamo denunciato da tempo insieme al Cappellano di Sollicciano, Don Vincenzo Russo. Dispiace che non abbia colto anche il fatto che, oltre proporre condizioni di vita inaccettabili, il carcere fiorentino sia pieno di persone che in carcere proprio non ci dovrebbero stare. A cominciare dai tossicodipendenti e dagli immigrati clandestini.
Più e prima che appellarsi a un Ministero uscente, sarebbe auspicabile che il sindaco Nardella si battesse perché il tema della decarcerizzazione e della depenalizzazione divenisse centrale nella campagna elettorale del suo partito. Temi che, insieme a quello della salute mentale e fisica delle persone, dentro e fuori dal carcere, costituiscono urgenze non più rinviabili.
La soluzione? Superare lo stato di cose presenti, mettendo in discussione gli istituti di detenzione per come sono oggi concepiti, portando fuori più persone possibili, ovviamente in riferimento ai reati meno gravi, l’assoluta maggioranza. La maggior parte delle persone sta in cella perché è in condizioni di marginalità e fragilità.
Il fatto che continui a concentrarsi sulla costruzione di un nuovo carcere è desolante. Se vincessero le destre, trainate dal vento del populismo penale, si prospetterebbe una soluzione del tutto inadeguata per la popolazione detenuta e per chi ci lavora.
I soldi pubblici spesi meglio sono quelli per le pene alternative, come ICAM, case famiglie e case per le persone in semi-libertà.
Le parole di indignazione pronunciate oggi dal Sindaco dovrebbero portare alla chiusura della struttura. Così sarebbe andata se le avesse pronunciate uscendo da una scuola o da un ospedale. Lui può prendere provvedimenti urgenti in questo senso, perché rappresenta la comunità locale per difendere igiene e sanità pubblica. Sollevi la questione a livello istituzionale con il Dap e la Regione nelle rispettive competenze, senza indugio.