“Nessuna risposta sulla sconfitta in Consiglio di Stato per via de’ Pepi e tante cose dichiarate ieri sono note da anni, come attestano gli atti votati dal Consiglio comunale”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica il Consiglio comunale lo ha già chiesto, sostanzialmente all’unanimità. Avevamo anche impegnato il Sindaco ad agire in tal senso. Il vertice di ieri ci sembra arrivare in ritardo e non essere efficace, con il massimo rispetto per chi ha organizzato e chi ha partecipato, impegnando il proprio tempo e le proprie intelligenze.
Tante delle realtà presenti ieri le incontriamo sul territorio, durante l’esecuzione di uno sfratto o un momento in cui trovare soluzioni concrete per chi si ritrova schiacciato da un costo della vita sempre più insostenibile per tanti nuclei familiari.
Andrebbe ripensato il modo in cui il Comune – politicamente – si pone di fronte al tema della casa.
Continuare a voler attrarre studentati privati e promuovere la città per aumentare il turismo, aumentando la tassa di soggiorno, aiuta l’accessibilità al mercato degli affitti e dei mutui?
Esprimiamo preoccupazione. Leggendo i resoconti della stampa, appare un Sindaco che scopre oggi un problema che esiste da anni. E il percorso di confronti e approfondimenti quante cose nuove potrà far emergere? Sindacati, associazioni e movimenti da tempo avanzano proposte precise.
Il Patto per Firenze sarà solo una carta da rivendicare in campagna elettorale o entro il 2024 si pensa di poter fare qualcosa con risorse comunali? O la maggioranza si limiterà a dare la colpa al nuovo Governo nazionale (che sicuramente ha già chiarito di essere interessato a politiche antipopolari, di criminalizzazione della povertà)?
Da approfondire è l’allarme che ci sembra arrivare da Casa S.p.A. sull’insostenibilità di un modello in cui sono necessarie risorse e investimenti che mancano da troppo tempo. Quando si smette di far funzionare il pubblico, spesso, si ha in testa di affidare le risposte al mercato: c’è chi pensa di privatizzare il bisogno abitativo?