[wpdevart_youtube caption=”” align=”left”]-8jGShdOef0[/wpdevart_youtube]
Il testo della comunicazione tenuta durante l’apertura del Consiglio comunale di ieri
“Il nostro concittadino Riccardo Magherini avrebbe compiuto 46 anni lo scorso 17 giugno.
Mercoledì la famiglia e gli ‘amici del Maghero’ hanno organizzato un appuntamento in piazza Santo Spirito, a cui abbiamo partecipato con Antonella Bundu, insieme al Presidente del Consiglio e alcuni colleghi. Non eravamo però tutte e tutti presenti, mancavano anche gli esponenti della Giunta. Abbiamo quindi ritenuto opportuno ricordare questo evento in questo Salone, perché Palazzo Vecchio è la casa anche di Riccardo Magherini.
Il gruppo Firenze Riparte a Sinistra, non unico, ma con grande impegno, nel corso della precedente consiliatura, ha chiesto spesso conto sulla vicenda che ha spezzato la vita di questo nostro concittadino, che ancora attende verità e giustizia.
È dal 2014, con una risposta a un’interrogazione del Consigliere Grassi, che viene chiesto di non lasciare che il silenzio istituzionale copra questa vergognosa vicenda.
Ho voluto riascoltare tutti i passaggi dei cinque anni che ci hanno preceduto, all’interno del Consiglio Comunale. È stata un’esperienza che non mi ha lasciato una buona sensazione, da cittadino, prima ancora che da persona che ricopre un incarico istituzionale Si ha la percezione di una politica imbarazzata rispetto all’assenza di risposte. Una politica che afferma la sua vicinanza umana, ma si ferma a un livello inadeguato e insufficiente. Ho visto e ascoltato un Comune che si nasconde dietro agli equilibri dell’equidistanza, mentre nella Città che aspira a essere la più videosorvegliata del mondo neanche la Polizia Municipale è stata coinvolta nella ricerca di verità e giustizia.
Il 10 dicembre del 2018, in occasione di una risoluzione che celebrava il 70° Anniversario della ‘Dichiarazione Universale dei Diritti Umani’, la Consigliera Amato presentò un ordine del giorno condiviso da tutto il
Consiglio comunale che chiedeva di:
«1) a promuovere iniziative, in accordo con la famiglia Magherini, per ricordare la prematura morte di Riccardo;
2) ad adoperarsi per supportare la famiglia di Riccardo Magherini nelle future iniziative promosse sul territorio;
3) a proseguire nell’intento di individuare un luogo della città da dedicare a Riccardo Magherini».
Nessuna parte politica può “usare” questa vicenda.
Riccardo Magherini era un cittadino di Firenze. Ucciso, assassinato ingiustamente da forze che agivano in nome dello Stato. La Città di Firenze ha il dovere di stare dalla sua parte, tutta insieme, come sempre si dovrebbe fare di fronte alle forme più oscure di barbarie.
Tutte le persone presenti mercoledì in Santo Spirito hanno vissuto momenti di forte commozione e di intensità. Io invito chi non c’era a recuperare l’ascolto delle parole pronunciate.
Mi permetto di ripetere alcune delle cose dette in quell’occasione da Maddalena Benanchi, mentre leggeva una lettera dell’Associazione Contro gli Abusi in Divisa: «c’è un filo rosso che stringe le vite alle lotte e le lotte alle vite, in un legame indissolubile, che una volta creato non potrà morire, per mano di nessuno».
Quando si parla di diritti umani, spesso, finisce che ci sentiamo individualmente colpiti e scossi. Poi riprendiamo la quotidianità, forse sollevati che non sia successo a noi. Lasciando alle lacrime e al dolore chi ha condiviso la propria vita con le vittime. È una condanna solo occasionale, quella che rischiamo di aver sentito da parte delle istituzioni, che rende la politica vuota di significato e che ci allontana dalla realtà. È un insulto alle persone, un errore che non possiamo permetterci”.
Il Consigliere comunale,
Dmitrij Palagi