“Comunicazione in aula per ricordare un protagonista dell’architettura, intesa anche come cultura”
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
L’architetto Richard Rogers, nato a Firenze nel 1933, divenuto lord a Londra, ha contribuito fin da giovanissimo allo sviluppo di progetti considerati utopistici, ma sempre in grado di porsi il problema di realizzare progetti al servizio delle comunità.
La cultura è tale solo se accessibile e gli spazi devono servire a poterne fruire: queste convinzioni si sono declinate in un costante rapporto con il “suo” territorio.
Il centro civico di Scandicci non è stato firmato da lui, per il particolare quadro normativo del nostro Paese: questo niente però ha tolto al suo impegno, anzi ne conferma la capacità di tenere insieme la concretezza di quanto veniva realizzato con i principi che lo muovevano, a partire dal consumo zero del territorio.
Mentre la nostra città sembra sempre più voler diventare, sulle intenzioni di chi governa, un diffuso Luna Park per il turismo di lusso, rimane l’importanza di avere cura delle lezioni lasciateci da Richard Rogers.
Foto: www.nove.firenze.it